“Restiamo scossi ed increduli davanti alla notizia che mai nessuno vorrebbe sentire: il nostro giovane compaesano Salvatore Cucè, mentre svolgeva il suo lavoro in Provincia di Alessandria, ha perso la vita”.
La notizia, di quelle che non si vorrebbero mai ricevere, la conferma l’amministrazione Comunale di Roccabernarda, facendo sapere che il giovane operaio 33enne deceduto nella notte a Voltaggio, in provincia di Alessandria, dopo un’esplosione avvenuta nel cantiere del Terzo Valico della Tav, è di origini del crotonese, di Roccabernarda appunto.
Rimasto ferito nella deflagrazione anche un suo collega, un 54enne che è attualmente ricoverato nell’ospedale di Novi Ligure.
“Ci stringiamo attorno ai familiari in questi momenti di angoscia assoluta dove tutto diventa insignificante davanti alla scomparsa di questa giovane vita”, scrive l’ente sulla sua pagina social, mentre – e a dire il vero – le agenzie nazionali battono la notizia che l’operaio morto fosse sì un trasfertista ma di origini siciliane: ma da Roccabernarda la conferma è ufficiale, con un pensiero che va anche al cugino di Cucè, il consigliere comunale Fabio Vaccaro,
Mentre sul luogo della tragedia sono ancora in corso tutti i rilievi del caso da parte dei carabinieri di Voltaggio, da quanto si apprende l’esplosione potrebbe essere stata causata da una sacca di gas residuo formatasi all’interno della galleria in cui lavoravano Cucè ed il collega. Una scintilla provocata da uno dei mezzi potrebbe dunque aver innescato la deflagrazione.
Alcuni testimoni hanno raccontato all’Agi che i due operai sarebbero usciti con le loro gambe dalla stessa galleria, ma il 33enne è poi deceduto per le gravi ferite riportate. Quando al 54enne avrebbe riportato delle ustioni di primo grado sul volto.
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