Nonostante nel consiglio comunale di Siderno ci siano (almeno sulla carta) dei gruppi d’opposizione politica e visto che nessuno sembra interessarsi della delicata problematica, siamo ancora una volta noi di www.ecodellalocride.it, a doverci interessare di una vicenda vergognosa che sottolinea ancora una volta la precarietà della situazione politico-amministrativa al Comune di Siderno e manifesta ulteriormente l’incapacità di alcuni amministratori locali, a nostro avviso, assolutamente inadeguati al ruolo che dovrebbero svolgere con la massima attenzione e per il quale percepiscono mensilmente un’indennità di carica abbastanza rilevante. Ci rammarica il fatto che il Comune di Siderno trovi tanti soldi per il concerto della Tatangelo (25 mila euro), per i fuochi d’artificio (8 mila euro), per gli straordinari dei dipendenti (11 mila euro), per l’erogazione della retribuzione di risultato al Segretario Generale o di tutti i dirigenti comunali ma non riesce a trovare i soldi ( crediamo qualche migliaio di euro) per sistemare la palestra della scuola “Pedullà”. A quanto pare, dopo il ritorno nei locali originari della scuola ubicati sul corso Garibaldi, con le numerose polemiche legate ad un trasferimento affrettato ma per nulla migliorativo rispetto al passato, i nostri figli ( e parlo sia da genitore che da giornalista) sulla carta dovrebbero avere garantito il loro fondamentale “diritto allo studio” che comprende, lo ricordo a me stesso, anche l’obbligo per gli studenti di poter esercitare l’attività fisica ritenuta fondamentale per la loro salute e la loro crescita”. “Mens sana in corpore sano” è questo lo slogan che ci viene proposto quotidianamente dai media e dagli studi medici. Tutto questo però, almeno attualmente, non accade a Siderno per molti giovani studenti, costretti, a causa del maltempo, a dover rimanere seduti in classe durante le due ore settimanali che per legge dovrebbero essere dedicate a questa materia. La palestra della scuola media “G. Pedullà” è inagibile e allo stato risulta adibita a deposito (come vediamo dalle foto). Un problema che, secondo i bene informati, potrebbe essere risolto facilmente dal Comune. Basterebbero al massimo due giorni di lavoro e i nostri ragazzi potrebbero ritornare a praticare l’educazione fisica in modo civile e normale. Basterebbe ricoprire il tetto con del catrame per evitare infiltrazioni d’acqua e risolvere così la questione. Possibile, ci chiediamo, che ad un Sindaco attento come Pietro Fuda, dalla spiccata sensibilità, passando anche per tutti gli assessori (compresa “l’eminenza grigia” cittadina) non s’interessino più di tanto dei nostri figli al fine di consentirgli di poter esercitare al più presto l’attività fisica ritenuta così tanto preziosa per la loro salute e la loro crescita? Mah !
Antonio Tassone