D: A seguito del grave atto intimidatorio nei suoi confronti è stato convocato un apposito consiglio. Come mai lei, e l’intero gruppo Pd, avete deciso di disertarlo ?
Premetto che non è stato il PD a chiedere un Consiglio Comunale. Di solito però, e non certo per semplice consuetudine, in una situazione del genere, la massima istituzione cittadina cerca (o dovrebbe cercare) di dare, immediatamente, una risposta forte e simbolicamente significativa. Il senso di tutto sta proprio in questo, nella forza e nel valore simbolico della risposta ad un atto inaccettabile verso un rappresentante dei cittadini. Non si tratta di un attestato di solidarietà alla sottoscritta o al PD, ma si tratta di stigmatizzare un modo di agire che è contrario a qualunque forma di vivere civile. In quest’ottica, convocare un consiglio aperto in cui tutti, cittadini ad altri soggetti istituzionali, abbiano la possibilità di intervenire e testimoniare la loro condanna, morale e civile, avrebbe un certo significato. Viceversa, convocare il consiglio come una qualsiasi seduta dell’assise, con all’ordine del giorno questioni varie, tra l’altro totalmente al di fuori delle competenze del Comune, ha un significato diametralmente opposto. In entrambi i casi, comunque, si da un ben preciso messaggio all’esterno. Il messaggio che questa maggioranza ha inteso dare alla popolazione è a dir poco aberrante, ed è questo messaggio che il PD, con la sua assenza in consiglio, ha inteso condannare.
Si è mai chiesta a chi lei possa dare fastidio?
Si, naturalmente, si tratta di un pensiero ricorrente, ma al momento, come ho riferito anche agli inquirenti, non ho nessuna idea specifica. Tuttavia, il punto fondamentale è capire se si da fastidio a qualcuno perché si agisce al di fuori delle regole, oppure il contrario. Nel secondo caso non ci si può fare condizionare, altrimenti tanto vale smettere e fare altro.
Si ha come la sensazione che ci sia qualcuno che si diverta a giocare politicamente dietro le quinte e che continui ad esercitare una fortissima influenza sulle decisioni prese dal Sindaco?
Si, l’ho già detto più volte in più occasioni, ed è ben più di una sensazione. Anche altri consiglieri hanno ravvisato e sottolineato, direttamente in consiglio, questa anomalia tutta Sidernese. Ci sono soggetti non eletti (e quindi neppure giuridicamente responsabili) che decidono l’agenda politica del Comune, governano importanti processi politici, trattano transazioni per milioni di euro, apportano modifiche alla pianta organica, trasferiscono dipendenti (di stanza o di mansione) e tutto questo, senza rispondere né ai cittadini né alla Corte dei Conti, dato che poi, in caso di danni o irregolarità, saranno i consiglieri e gli assessori a rispondere.
Come sono attualmente i suoi rapporti con l’ex Sindaco Panetta?
Attualmente di nessun tipo. Attualmente esiste un rapporto molto stretto tra l’ing. Panetta e il Sindaco Fuda, e questo rapporto, gioco forza, si riverbera sulle dinamiche dell’Ente e, in seconda battuta, sulla collettività. Per coerenza ed onesta intellettuale, verso i cittadini prima di tutto, sarebbe stato giusto ed onesto rendere palese “prima” delle elezioni l’esistenza e la portata politica di questo rapporto, così, certamente il PD, ma credo anche gli elettori, avrebbero potuto fare delle scelte diverse.
Ha paura dopo aver ricevuto questi segnali d’attenzione delinquenziale ?
Certo. In una situazione del genere credo sia normale averne. Non solo per me, ma anche e soprattutto per la mia famiglia. Tuttavia, le tante e significative manifestazioni di solidarietà e vicinanza hanno rafforzato in me la consapevolezza che non ci si può far condizionare, ma bisogna credere in ciò che si fa.
Nonostante la sua assenza il consiglio comunale ha deciso “a maggioranza” di discutere lo stesso il punto relativo all’intimidazione, e anzi, come ha sottolineato anche lo stesso segretario regionale del partito, Ernesto Magorno, la sua assenza è diventata occasione propizia per l’attuale maggioranza di attaccare sia lei che i consiglieri del partito democratico. Anzi, qualcuno, come ad esempio il consigliere d’opposizione Michele Cataldo della “lista Volo” ha dichiarato che si è trattato di una sua mancanza di rispetto verso i cittadini e i consiglieri presenti. Cosa pensa ?
Questione di punti di vista. Siderno è un Comune attenzionato, viene da uno scioglimento per mafia, il candidato alle primarie del PD è stato costretto a ritirarsi perché minacciato di morte, adesso ad essere minacciato è stato il capogruppo del principale partito di opposizione, oltretutto alla vigilia della visita di un ministro. La legalità e la praticabilità democratica sono al minimo storico, ma per questa maggioranza, la priorità, tanto da “imporla a maggioranza” è discutere di viabilità interregionale, materia in cui, tra l’altro, il Comune di Siderno ha la stessa influenza e la stessa competenza di quanto la sottoscritta ne abbia in fisica quantistica. Allora mi chiedo, chi ha mancato di rispetto a chi? Ma soprattutto, che messaggio ha dato questa amministrazione all’esterno? Al prossimo atto di intimidazione di cosa discuteremo, se tanto mi da tanto, del ponte sullo stretto.
Alla luce di quanto accaduto anche lei ritiene che Sindaco, Presidente del Consiglio e maggioranza siano stati inadeguati a gestire una situazione così delicata ?
Si, inadeguati è dire poco. In un momento così delicato per la città bisognava fare altro, dalle massime istituzioni cittadine era doveroso pretendere ed ottenere altre risposte, ma così non è stato. Si è trattato di una inadeguatezza politica grave e non giustificabile, che si va ad aggiungere al già grave e cronico deficit nell’azione amministrativa.
Continuerà il suo impegno con la solita tenacia e determinazione ?
Si, come ho già detto in precedenza, la solidarietà e la vicinanza ricevuta in questi giorni hanno rafforzato in me la consapevolezza di stare agendo bene, se così non fosse, lascerei la vita pubblica e mi dedicherei solo al lavoro e alla famiglia.
Antonio Tassone