12 Giugno 2016, un nostro affezionato lettore ci segnala che, insieme alla sua famiglia, si era recato stamattina a mare per uno dei primi bagni della stagione.  Non è stato possibile e quindi dopo una veloce toccata e fuga ci ha inviato queste foto, scattate, appunto stamattina, che servono a dimostrare che d’ora in avanti non serviranno più parole ma fatti concreti. Per chiarezza informativa, ricordiamo che l’avveniristico impianto di depurazione di Siderno che serve numerosi comuni della locride (con accanto l’impianto di compostaggio dei rifiuti produce circa 16 mc giornalieri di fanghi di depurazione che dovrebbero essere smaltiti con procedure straordinarie ( trattandosi di rifiuti speciali) presso un preposto impianto che si trova a Gioia Tauro. Da fonti qualificate, ci risulta che questi fanghi della depurazione da piu’ di tre anni non vengono trattati più perche’ i comuni, tra cui quello di Siderno, guidato dal Sindaco Fuda (ma reduce anche dalla nefasta esperienza commissariale)  sono senza soldi e quindi non li può smaltire seguendo le procedure ordinarie con la conseguenza che questi fanghi o vengono ammassati sul posto in qualche zona laterale oppure rimangono nelle vasche per giorni e giorni, mesi e mesi, favorendo cosi’ lo sversamento in mare di tutte le acque “luride”. Per rendersi conto basta fare una passeggiata nella zona del Torrente Novito tra Siderno e Locri. Per l’imminente stagione estiva si prevede un notevole aumento della vendita di prodotti e farmaci antimicotici. Un appello finale da parte nostra al Sindaco Pietro Fuda, all’uomo ombra di questa amministrazione Domenico Panetta, all’assessore all’ambiente Anna Romeo e a tutta la compagine amministrativa attuale che in passato è stata sempre così brava ad attaccare i precedenti amministratori allorquando alcuni esponenti di questa maggioranza occupavano i banchi dell’opposizione e spesso si  verificava lo stesso problema: ora che potete farlo, intervenite voi  per cercare di far funzionare normalmente il depuratore altrimenti, dopo essere rimasti senza lungomare e diga, anche il turismo balneare (una delle nostre pochissime fonti potenziali di ricchezza)  si trasferirà altrove. E in tal caso, i danni, saranno davvero incalcolabili ! 

Antonio Tassone

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