Spira un vento nuovo all’Asp di Reggio Calabria guidata dalla triade straordinaria prefettizia composta dai dottori Giovanni Meloni, Maria Carolina Ippolito e Domenico Giordano. Con delibera del 1 aprile scorso, infatti, è stato dichiarato estinto il rapporto di lavoro con un dipendente nei cui confronti pendeva una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catania divenuta irrevocabile il 10 luglio del 2006 recante quale pena accessoria “l’interdizione perpetua dai pubblici uffici”. Il provvedimento trae origine da un’attività d’accertamento disposta dai Commissari prefettizi per il tramite dell’Ufficio GSRUF diretto dall’Avv. Giovanni Tringali e dalla responsabile del procedimento dr.ssa Angela Tesorone. Proprio al fine di accertare l’eventuale sussistenza in capo ai dipendenti di procedimenti penali o di condanne ostative al regolare svolgimento del rapporto di pubblico impiego , i Commissari Straordinari hanno richiesto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria i certificati del casellario giudiziario e dei carichi pendenti dei dipendenti. In data 5 marzo 2019 è giunta una Pec da parte della Procura con la quale venivano inviati i certificati richiesti il cui cognome inizia con la lettera “C”. Nel corso dell’esame di questi certificati è stato accertato che a carico del dipendente in oggetto , in servizio presso l’ospedale di Locri, era stata emessa sentenza della Corte d’Appello di Catania irrevocabile il 10.7.2006 recante quale pena accessoria l’interdizione dai pubblici uffici. L’ufficio ispettivo richiedeva i fascicoli personali di alcuni dipendenti custoditi presso l’ufficio della sede periferica di Locri. In particolare a carico del soggetto coinvolto risultavano: 1) delibera della direzione ASL 9 Locri del marzo 2000 di sospensione del servizio , delibera stessa Asl del 2 luglio 2000 di reintegro in servizio, delibera stessa Asl dell’11 ottobre 2000 di sospensione del servizio a decorrere dal 22.9.2000 e delibera sempre della direzione ASL 9 del 22 aprile del 2002 di reintegro in servizio. L’ufficio preposto ha evidenziato che dal fascicolo personale non risultano comunicati o notificati dagli uffici giudiziari né la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Catania divenuta irrevocabile nel luglio del 2006 né provvedimenti successivi e che non risultano determinazioni o provvedimenti adottati dalla direzioni aziendali o dalle commissioni straordinarie pro-tempore dell’ex Asl di Locri , conseguenti al giudicato penale di condanna, negli anni di riferimento. Si ricorda che l’interdizione dai pubblici uffici comminata con sentenza penale passata in giudicato costituisce pena accessoria della condanna con effetti diretti sul rapporto di lavoro. La detta pena accessoria comporta quindi l’immediata estinzione del rapporto di pubblico impiego , con provvedimento di natura vincolata, privo di carattere costitutivo, ed a carattere dichiarativo dello status conseguente al giudizio penale definito nei confronti del dipendente. Alla luce di tutto ciò si è reso necessario disporre l’estinzione del rapporto di lavoro intercorrente tra il predetto dipendente el’ASP in oggetto, alla luce della legge n.97 del 27 marzo 2001 avente ad oggetto “norme sul rapporto tra procedimento penale e procedimento disciplinare ed effetti del giudicato penale nei confronti delle amministrazioni pubbliche”. I Commissari hanno preso atto della proposta della direzione dell’ufficio GRU e hanno deliberato di conseguenza l’immediata estinzione del rapporto di lavoro intercorrente tra il predetto dipendente e l’azienda sanitaria, dando mandato al settore economico dell’ASP di avviare, in accordo con l’ufficio legale, la procedura volta all’eventuale recupero delle somme corrisposte a titolo di retribuzione al dipendente in oggetto dalla data in cui la sentenza di condanna è divenuta irrevocabile, notificando il provvedimento al diretto interessato e alle Procure della Repubblica di Locri e Rc nonché alla Corte dei Conti di Cz.
Antonio Tassone- ecodellalocride