R. e P.
ESAMI DI MATURITA 2018:A REGGIO E PROVINCIA AL VIA CON 5.700 CANDIDATI
Con il termine delle lezioni si sono aperte le porte delle vacanze per la gran parte degli ottantamila studenti delle scuole di ogni ordine e grado della nostra provincia. A sospirare ancora saranno i quasi diecimila piccoli allievi della scuola dell’infanzia che termineranno le loro attività educative a fine mese. E mentre i 5.500 ragazzini delle scuole medie inferiori della provincia di Reggio Calabria hanno iniziato a conquistarsi la loro minimaturità , nelle scuole superiori lunedì 18 giugno si insedieranno le commissioni per gli esami di Stato che quest’anno interesseranno circa 5.700 candidati .Entra nel vivo, dunque, nella prossima settimana la maturità 2018. Parliamo della maximaturità, quella degli studenti che hanno completato l’iter degli studi superiori e che da mercoledì 20 , inizio degli esami ,esordiranno con la cosiddetta madre di tutte le prove, quella d’italiano.
I più piccoli, i colleghi della classi terminali della terza media, in questi giorni sono alle prese con le classiche prove di italiano, lingue e matematica. Calendario alla mano, il rito di passaggio alla scuola superiore si compirà entro la fine di giugno. E veniamo alla maximaturità. Gli studenti dell’ultimo anno delle superiori avranno dei giorni in più per prepararsi agli scritti e ripassare i programmi. L’esame di maturità compie 95 anni e festeggia il dodicesimo anno della sua sesta riforma. Quest’ultima, come noto, da dieci anni ripropone per ogni due classi una commissione esaminatrice mista, ossia composta da membri interni già facenti parte del consiglio di classe e da membri esterni nominati dal Ministero, oltre al Presidente anche egli proveniente da altra scuola.
Il calendario delle prove.
Mercoledì 20 giugno ,alle ore 8,30 ,e per una durata massima di sei ore, si svolgerà la prova di italiano, che consiste nella scelta di un elaborato tra quattro tipologie proposte (analisi del testo, saggio breve o articolo di giornale, tema storico e tema di attualità).La prima prova è intesa ad accertare la padronanza della lingua italiana, le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche del candidato, consentendo la libera espressione della personale creatività.
Seconda prova scritta, giovedì 21 giugno, ore 8,30, sempre in sei ore, specifica per ogni indirizzo: greco al Liceo classico, matematica allo Scientifico (svanito l’incubo fisica), Liceo Linguistico lingua straniera 1, scienze umane per l’omonimo Liceo, (anche per l’opzione economico sociale), discipline artistiche e progettuali caratterizzanti l’indirizzo di studi all’Artistico, teoria, analisi e composizione al Musicale.
Tra le materie scelte per i Tecnici, in base agli indirizzi, la prova verterà su economia aziendale, lingua inglese, meccanica, macchine ed energia, economia, estimo, marketing e legislazione, progettazione multimediale.
Nei Professionali, in base ai diversi indirizzi, la prova sarà di scienza e cultura dell’alimentazione, tecniche professionali dei servizi commerciali, tecniche di produzione e di organizzazione, tecnologie e tecniche di installazione e manutenzione.
Le prime due prove sono elaborate dal Ministero.
Venerdì ,sabato e domenica pausa, per ritornare in aula lunedì 25 giugno, ore 8,30, per la terza prova scritta, il cosiddetto “quizzone”, elaborata dalla singola commissione, che terrà conto, ai fini dell’accertamento delle competenze, delle abilità e conoscenze, anche delle eventuali esperienze condotte in alternanza scuola-lavoro, stage e tirocinio, e della disciplina non linguistica insegnata tramite la metodologia Clil, così come descritte nel documento del consiglio di classe.
La quarta prova che si effettua nei licei e negli istituti tecnici presso i quali sono presenti i progetti sperimentali di doppio diploma italo-francese Esabac ed Esabac Techno e nei licei con sezioni ad opzione internazionale spagnola, tedesca e cinese, è programmata per giovedì 28 giugno alle 8,30.
Poi, via agli orali, il cui calendario verrà stabilito dalle commissioni. L’evoluzione del colloquio pluridisciplinare ha dei tempi certi: inizia sempre con l’argomento scelto dallo studente, ma anche da eventuali esperienze condotte in alternanza o in tirocinio, prosegue con gli interventi dei docenti e si conclude con la discussione sugli scritti.
Vincolante il numero degli studenti da esaminare: non più di 5 al giorno.
I punteggi nelle varie prove.
Il punteggio minimo per superare gli esami è di 60 su 100. Il punteggio massimo,100, è dato da 45 punti per le tre prove scritte (a ciascuno degli scritti giudicato sufficiente non meno di 10 punti); da 30 per il colloquio (per la sufficienza non meno di 20 punti), e da 25 punti per il credito scolastico accumulato negli ultimi tre anni. Entro i 100 punti totali la commissione dispone fino a un massimo di 5 punti di bonus da attribuire solo se il candidato ha un credito scolastico di almeno 15 punti e un risultato complessivo delle prove d’esame pari almeno a 70 punti.
E’ ammessa l’attribuzione della lode per il candidato che raggiunge i cento punti senza aver usufruito dei 5 punti e a condizione che abbia riportato negli scrutini finali relativi alla terzultima, penultima e all’ultima classe solo voti uguali o superiori a otto decimi, compresa la valutazione del comportamento.
Insomma la lode bisognerà averla sudata e guadagnata ancor prima degli esami finali.
I precedenti sugli esiti della maturità 2017 in Calabria.
Potrebbe essere l’ultimo anno delle promozioni di massa. Con la nuova maturità 2019 ammessi, promossi e voti alti sono destinati a subire un sensibile ridimensionamento. La nuova riforma dell’esame promette di cambiare le cose come vedremo più avanti.
La percentuale degli ammessi a sostenere gli esami di Stato nel 2017 è stata del 97%.
I diplomati con voto 60 sono stati il 5,9% ; con voto tra il 61 e il 70 il 26,0% ; tra il 71 e l’80 il 26,2% ; tra l’81 e il 90 il 20,2% ; tra il 91 e il 99 l’11,7% ; con voto 100 il 7,8% e il 2,20% dei candidati ha conseguito il 100 con la lode. Sesta la Calabria tra le regioni italiane per numero di lodi assegnate:373.
I numeri di questa edizione 2018.
Intanto va detto che presso l’Ufficio scolastico provinciale, diretto dalla dirigente Lina Zaccheria, si sta alacremente lavorando per governare al meglio lo svolgimento delle operazioni e le sostituzioni di presidenti e commissari che potranno dare forfait. Prima dell’inizio degli esami i presidenti delle Commissioni d’esame saranno convocati per il tradizionale incontro con gli ispettori tecnici designati dalla Direzione dell’USR con il compito di seguire l’andamento dei lavori.
Nel Reggino, le commissioni sono in tutto 140, presiedute da altrettanti presidenti (tra dirigenti e docenti ordinari) e composte dai 459 commissari esterni cui si aggiungeranno 400 commissari interni. Come si sa ogni commissione è composta da due classi.
Esamineranno in tutto 5.250 candidati, di cui esterni 459 (che nel frattempo potrebbero essere diminuiti in virtù degli esiti degli esami di ammissione alla maturità).
Distribuzione dei candidati tra le principali tipologie di scuole
Prevalenti, come sempre, risultano i candidati degli istituti tecnici:1.748 interni e 235 esterni; seguiti dai licei scientifici:1.368 interni e 6 esterni; dai professionali con 798 interni e 162 esterni. A seguire i licei scienze umane con 412 interni e 37 esterni, i licei classici con 375 interni e 1 esterno, i licei linguistici con 295 interni e 5 esterni e i licei artistici con 221 interni e 11 esterni.
I controlli.
Il giorno dell’esame il Ministero dell’Istruzione comunicherà la password per aprire il “plico telematico” contenente le tracce delle prove scritte fino a quel momento segrete grazie ad un sistema a prova di hacker. E’ assolutamente vietato, nei giorni delle prove scritte, utilizzare a scuola telefoni cellulari di qualsiasi tipo (comprese le apparecchiature in grado di inviare fotografie e immagini), nonché dispositivi a luce infrarossa o ultravioletta di ogni genere, e che nei confronti di coloro che fossero sorpresi ad utilizzarli è prevista, secondo le norme vigenti in materia di pubblici esami, la esclusione da tutte le prove. Dallo scorso anno, come ricordato anche nell’Ordinanza dello scorso 2 maggio, vengono fornite indicazioni sull’uso delle calcolatrici scientifiche e/o grafiche nella seconda prova. Quelle ammissibili sono state rese note con una circolare del marzo scorso e chi vorrà usarle dovrà consegnarle il giorno della prima prova scritta per consentire alla commissione d’esame i necessari controlli.
I Presidenti ed i commissari, dal canto loro, avranno il compito di vigilare sul rispetto del summenzionato divieto, al fine di evitare il verificarsi di episodi incresciosi che, oltre a turbare il sereno svolgimento delle prove scritte, risulterebbero gravemente penalizzanti per gli stessi candidati.
Analoga cura sarà altresì rivolta alla vigilanza sulle apparecchiature elettronico – telematiche in dotazione alle scuole, al fine di evitare che durante lo svolgimento delle prove scritte se ne faccia un uso improprio.
Il tradizionale tam tam di illazioni sulle possibili tracce del tema.
Il tormentone quest’anno è iniziato da un bel po’, soprattutto sulla rete. Pirandello resta come l’anno scorso il favorito della vigilia. Poi Italo Svevo e Dante Alighieri. Ancora Pier Paolo Pasolini, disdegnato nella scelta degli autori, ma con una forte presa sui giovani.
Quest’anno poi ricorrono tra nascite e morti numerosi anniversari di personaggi autorevoli della letteratura italiana internazionale : da Leopardi, a Foscolo, Ungaretti, Pavese, Quasimodo, Moravia, Ibsen, De Cervantes, Stern.
Da considerare gli anniversari e le ricorrenze storiche:dai 100 anni della rivoluzione d’Ottobre, ai 70 della Costituzione Italiana e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, ai 70 della nascita dello stato d’Israele, ai 100 dalla nascita di Nelson Mandela e ai 50 dalla morte di Martin Luther King, agli 80 anni dalle leggi razziali del ’38, ai 70 dalla morte di Gandhi, ai 40 dalla morte di Peppino Impastato e dei 25 dalla morte di don Pino Puglisi.
Per l’ambito sociale al primo posto il cyberbullismo, le tematiche sulla famiglia e sui diritti civili, il volontariato culturale e solidale. Spazio anche ai temi del terrorismo internazionale e ai problemi dell’immigrazione, della comunicazione sui social , con i 20 anni dalla nascita di Google.
Cosa cambierà dall’anno scolastico 2018 -2019
Come detto quello di quest’anno sarà l’ultimo atto dell’esame di maturità con le vecchie regole
Le nuove norme in materia di valutazione e svolgimento dell’esame di Stato contenute nel D.L. 62/2017, e in particolare relative alle scuole secondarie di secondo grado, entreranno in vigore nell’a.s. 2018/2019, a meno che il neo governo non decida diversamente.
Il nuovo esame finale consisterà in due prove scritte e un colloquio orale. Abolita la terza prova, il cosiddetto quizzone. L’alternanza Scuola – Lavoro diventa requisito di ammissione, insieme alla Prova nazionale Invalsi. Si viene ammessi all’esame con tutti sei. Fatta salva la possibilità per il CdC di ammettere, con adeguata motivazione, chi ha un voto inferiore a sei in una disciplina. L’ammissione con una insufficienza incide sul credito finale con cui si accede all’esame. Questo non vale per il voto legato al comportamento:chi ha l’insufficienza non viene ammesso.
Con il decreto il voto finale resta in centesimi, ma si da maggior peso al percorso fatto nell’ultimo triennio: il credito scolastico incide fino a 40 punti, le 2 prove scritte incidono fino a 20 punti ciascuna, il colloquio fino a 20 punti. Ultima novità: all’orale la tesina sparirà lasciando il posto alla relazione finale sul tirocinio. La commissione resta quella attuale: un presidente esterno più tre commissari interni e tre esterni. La prova Invalsi viene introdotta in quinta classe per italiano, matematica e inglese , ma si svolgerà in un periodo diverso dall’esame e costituirà requisito per l’ammissione , ma non influente sul voto finale.
.In tanta confusione gli esami paradossalmente restano l’unico punto fermo.
Gli esami di Stato sono una delle prime prove nella vita d’un giovane, per cui, facili o difficili, sono una occasione per mettere in gioco se stessi, la propria umanità.
L’esame resta un’occasione irripetibile, una possibilità perché l’io si affermi come il punto conclusivo della vita scolastica.
Certo ,si é detto che l’esame oggi è più facile, la maturità non è più l’incubo di un tempo quando bisognava portare interi programmi. Ma questa facilità è illusoria perché una selezione prima o poi arriva. Si tratterà di un esame d’ammissione universitario, di una selezione aziendale, oppure sarà la concorrenza nel posto di lavoro con i colleghi più preparati. Ci penserà la vita insomma a dare una valutazione e in definitiva a scegliere. Questo per l’aspetto privato.
Poi c’è l’aspetto collettivo. La scuola oggi è come una casa disordinata, dove si vive spesso nella incertezza, un cantiere aperto dove riforme si succedono a controriforme. Una scuola priva di mezzi è destinata a rimanere scadente, compromettendo il livello generale della qualità, pregiudicando il futuro. Il sogno di una scuola come strumento forte e generale di elevazione per tutti sembra un po’ appannato al momento.
Gli esami, in questa confusione, paradossalmente costituiscono l’unico punto fermo: nei fatti, il solo dispositivo che formalmente regga, che riesca a dare alla scuola una illusione di efficienza,di funzione.
Allora è bene che questa “forma” rimanga rituale fino in fondo, nell’attesa che possa tornare a essere riempita di un serio contenuto oppure abolita.
Giugno 2018
Prof. Guido Leone
già Dirigente Tecnico USR Calabria