Equa retribuzione dei docenti, Commissione del Parlamento europeo approva emendamento di Giusi Princi

Princi “Grande risultato, primo step di una battaglia centrale”

“Grande risultato a Bruxelles. La Commissione per l’occupazione e gli affari sociali (EMPL) del Parlamento europeo ha approvato il mio emendamento sulla retribuzione dei docenti”. Lo annuncia, in un post su Facebook, l’eurodeputata FI – PPE Giusi Princi.

Con l’emendamento, proposto da Princi e inserito negli Orientamenti per le politiche occupazionali degli Stati membri, vengono invitati i Paesi dell’Ue ad adeguare gli stipendi dei docenti alla media europea. Il testo, approvato in commissione, prima di diventare posizione ufficiale del Parlamento Europeo dovrà essere definitivamente votato a Strasburgo nella seconda plenaria di ottobre.

“È il primo risultato – afferma Princi in un video pubblicato sui social – rispetto a una delle battaglie che ritengo essere centrali per lo sviluppo di una società migliore: il ruolo del docente e del personale scolastico, anche rispetto a un’adeguata remunerazione”.

“In commissione EMPL (Occupazione e affari sociali) – prosegue – abbiamo approvato gli Orientamenti per le politiche occupazionali degli Stati membri. Sono stata designata ‘relatore ombra’ del file per il PPE: un compito politico molto importante, di responsabilità all’interno del gruppo e soprattutto strategico nella possibilità di adattare il testo alle priorità legate all’inclusione sociale, alle pari opportunità, al miglioramento delle competenze lavorative e formative verso cui vengono indirizzati gli Stati membri”.

“La condizione del personale docente e tutto il sistema scolastico – evidenzia l’eurodeputata – sono temi centrali. L’istruzione è sempre stata al cuore della mia esperienza professionale, avendo ricoperto per molti anni il ruolo di insegnante e successivamente di dirigente scolastico. Ho pertanto evidenziato in commissione, e poi tradotto nell’emendamento approvato, che le politiche occupazionali – conclude Princi – non possono prescindere da una classe docente qualificata, motivata e adeguatamente remunerata in modo uniforme in tutti gli Stati membri”.