di Aristide Bava
Ancora una eccellenza calabrese agli onori della cronaca per le sue qualità professionali. Si tratta del primario Salvatore Saccà originario di Siderno in servizio all’ Ospedale di Mirano che ha compiuto l’ennesimo miracolo salvando la vita a un 63enne di Campagna Lupia che a suo tempo si presentò all’ospedale di Dolo per mancanza di respiro grave. La diagnosi fu di polmonite bilaterale, a cui seguirono altri esami che accertarono un’insufficienza mitralica severa. In pratica il paziente aveva avuto un infarto passato in sordina.
Trasferito, appunto, all’ospedale di Mirano, dove presta servizio il primario di cardiologia Salvatore Saccà, sidernese fu subito preso in cura dalla sua equipe medica e il Prof. Saccà si è messo all’opera per dare il via a una corsa contro il tempo. «L’intervento di cardiochirurgia prevedeva l’apertura del torace del paziente», spiega Saccà, «cosa che in queste condizioni non sarebbe stata possibile data l’infezione polmonare. L’eccezionalità dell’intervento è che sia stato effettuato in regime di cardiologia interventistica, ossia con l’utilizzo di una sonda attraverso la vena femorale. Questo tipo di operazione però di solito viene eseguita come intervento programmato. È la prima volta che a Mirano abbiamo fatto un intervento di questo tipo in emergenza. Se il paziente non fosse stato preso in cura da un centro altamente specializzato come il nostro, sicuramente sarebbe morto». Dopo aver supportato l’uomo nella notte con un sistema meccanico di pompa cardiaca detto “Impella”, che garantisce portata di 2,5 litri di sangue oltre alla sua carica residua cardiaca, alle 8 del mattino successivo si è potuto procedere con l’intervento.
«La preoccupazione era che il paziente non sarebbe arrivato al giorno dopo», spiega Saccà, «ma fui tranquillizzato nel momento in cui, con l’utilizzo di Impella, la pressione si era stabilizzata e la situazione emodinamica era controllabile. Attraverso la vena femorale, siamo arrivati sulla parte destra del cuore. Lì sostanzialmente è stata eseguita una puntura dall’atrio desto al atrio sinistro, per passare con il catetere sulla valvola mitrale e inserire due pinzette per regolare l’afflusso di sangue verso l’aorta». La notizia, a causa delle difficoltà della delicata operazione è stata ampiamente riportata dalle cronache giornalistiche e conferma la grande professionalità del primario sidernese ormai da molti anni trapiantato a Mirano.
Salvatore Saccà, come si diceva è orginario di Siderno, E’ in servizio all’ Ospedale di Mirano , dove si è trasferito con la sua famiglia dal lontano 1996. Non è nuovo ad interventi di grande spessore sanitario. Laureato con lode nel 1989 in Medicina e Chirurgiapresso l’ Università degli studi di Bologna è un esperto in Cardiologia con specializzazione ottenuta nello stesso Ateneo. Si si occupa principalmente di angioplastica coronarica, angioplastica carotidea, Tavi, trattamento della stenosi aortica, chiusura del forame ovale, chiusura dell’auricola sinistra e mitraclip. Saccà è autore di oltre 40 pubblicazioni scientifiche di fama nazionale ed internazionale e vanta la partecipazione in qualità di Relatore a numerosi convegni e congressi in Italia e all’estero. Salvatore Saccà torna spesso a Siderno, dove conta molti parenti e amici, soprattutto nei suoi periodi di vacanza.