R. e P.

La salute è al centro della vita delle persone. A Donne, uomini, ragazzi, bambini e anziani lo Stato deve garantire prevenzione, diagnosi, e cura. E deve farlo attraverso la sanità pubblica. Interventi mirati e concreti devono fare evolvere il Servizio Sanitario Nazionale  in un’eccellenza che sia un modello per i paesi europei e dialoghi con essi.

Una sanità dei 15 kilometri: una rete di servizi ospedalieri, ambulatori e di medicina di base, che siano in rete ma al contempo capaci di coprire i territori.

Le reti di trasporto pubblico devono essere pensate per rendere semplice l’accesso alle strutture del SSN.

Il personale infermieristico può e deve essere ulteriormente professionalizzato da percorsi di specializzazione che lo rendano capace di agire in forma ausiliaria su alcune funzioni mediche di base.

Una intermediazione culturale e un approccio di genere devono essere garantiti in ongi servizio di sanità e prevenzione.

I medici di famiglia in di collaborazione, tra esperti delle diverse branche, devono essere capaci di attivare Case di Comunità ove collocare, servizi ed apparecchiature necessarie per gli esami di routine, con apertura garantita nei giorni festivi.

La telemedicina e la figura dello psicologo di base possono e devono essere presenza chiave nel SSN territoriale. Anche per la peculiare capacità della prima di rispondere con prontezza e su territori più ampi, della seconda di accogliere l’area del benessere psicologico riducendo significativamente la medicalizzazione farmacologica del disaggio, in particolare giovanile e degli anziani.

5.Stipendi: atteso che in Italia si registra il più basso livello in Europa anche nel SSN, è necessario attuare una riforma delle condizioni economiche contrattuali così da garantire stipendi più alti e correttamente rapportati all’importanza della funzione svolta.

Il finanziamento delle strutture di consultorio familiare di sostegno alle decisioni di procreazione, contraccezione, adozione, con attenzione anche specifica agli ed alle adolescenti.

Per tutte queste ragioni, occorre che l’Italia acceda al MES Sanitario, senza se e senza ma.