“Ho mantenuto il riserbo fino ad oggi per rispetto del lavoro che si stava facendo per comporre le candidature della coalizione di cui fa parte chi in AP ha deciso la coerenza con le scelte di questa legislatura. A differenza di altri non vi dirò che ho scelto io di non candidarmi perché non è vero. Non è quasi mai vero. Certe ipocrisie le lascio volentieri ai politicanti di cui la mia amata terra purtroppo è piena. Dopo averci pensato molto, avevo dato la mia disponibilità a candidarmi, ponendo al Ministro Lorenzin due sole condizioni: essere candidata a Reggio Calabria, là dove mio padre è nato ed è stato ucciso, e correre solo per l’uninominale. È un collegio che tutte le simulazioni assegnano al Centrodestra, ma se avessi cercato l’elezione certa avrei fatto altre scelte. Per due motivi ho chiesto l’uninominale di Reggio. Perché è la terra che amo e con il collegio uninominale avrei finalmente potuto rappresentarla da parlamentare di collegio. Infatti se sei eletta direttamente e non in un listino bloccato ti porti una responsabilità in più, quella di essere la parlamentare di un territorio: sei ancora più libera di rispondere prima ai bisogni dei cittadini che a quelli del leader di turno. Già, libera… a pensarci con il senno di poi forse è proprio questa libertà che faceva paura. E poi, secondo motivo, perché essere eletta in uno “scontro diretto”, sulla persona quindi, era il mio modo per far decidere ai reggini e solo a loro se quella che mi sembrava una scelta coerente lo fosse anche per il popolo sovrano”, è quanto scrive su facebook Rosanna Scopelliti. “Ho sempre respinto – prosegue– le accuse di “tradimento” per ragioni che ho più volte spiegato in questi anni. Essenzialmente due: è Berlusconi che ci ha portato a governare con il Pd, altrimenti NCD prima e AP poi non sarebbero mai nate; i governi Letta, ma soprattutto Renzi e Gentiloni, hanno portato avanti politiche per la famiglia, per il ceto medio e per il rilancio economico del Paese e del Sud come nessun altro governo di qualsiasi colore prima.  Ho sempre rivendicato coerenza e ne sono tuttora convinta. Ma sono sempre stata consapevole che legittimamente non tutti i miei elettori la pensano allo stesso modo. E ne ho sofferto, ora lo posso dire. Per questo trovavo giusto vincolare la mia conferma al giudizio popolare. E farlo quindi senza nascondersi dietro un simbolo ma guardandoli in faccia, uno ad uno se possibile. Il Partito Democratico ha fatto la sua parte e ha riservato il collegio uninominale di Reggio ad un esponente della lista Lorenzin. Per questo ringrazio Matteo Renzi, l’On. Magorno, il sindaco Falcomatà e tutti coloro che hanno creato le condizioni perché questa mia unica richiesta fosse esaudita. A quel punto è avvenuto ciò che non mi aspettavo: Lorenzin ha scelto di assegnare quel collegio della Camera al Senatore D’Ascola. Mi spiace sopratutto per un motivo: perché così non saranno reggini a decidere se devo tornare in Parlamento, ma logiche e interessi altri. Auguri a tutti i candidati di Reggio, che vinca il migliore. Ma soprattutto auguri a Matteo Renzi e a Paolo Gentiloni, che potrò orgogliosamente votare e far votare visto che per ragioni familiari (mia madre risiede li da molti anni) voto a Roma. Reggio continua ad essere casa mia e luogo da cui ho sempre fatto è sempre farò partire il mio impegno. A Reggio ho aperto la nuova sede della Fondazione intitolata a papà e lì continuerò a lavorare con lo stesso entusiasmo di sempre. Perché ci sono molti modi per servire lo Stato e la Calabria, e i reggini potranno sempre contare su di me e la Fondazione Scopelliti”, conclude.

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