Immaginava un risultato migliore per il suo movimento, ma anche Gianluigi Paragone resta fuori dal Parlamento. “La nostra scommessa era ovviamente quella di superare la soglia di sbarramento e speravamo in un’affluenza decisamente superiore”, ha affermato fondatore e leader del partito Italexit che ha collezionato il 2% alle elezioni e che quindi perde la carica di senatore. Un risultato figlio, anche, secondo Paragone “del forte astensionismo che ha segnato questa tornata elettorale”. “Non credo che alla fine sia un bene per la democrazia un’affluenza così bassa – ha spiegato Paragone ai microfoni di La7 – . Io sono sicuro che in quei tanti cittadini che hanno scelto di non andare a votare c’è un Paese che ha già capito come andranno a finire le cose nell’economia reale e non trova risposte nella proposta politica”.
“L’altissimo astensionismo è una spia rossa sul cruscotto della futura classe dirigente. Non mi sembra poi che il governo Draghi abbia portato granché fortuna alle forze che l’hanno sostenuto, che sono uscite quasi tutte piuttosto ammaccate. Qualcuno si fida di Forza Italia, qualcuno del Movimento Cinque Stelle che tatticamente è riuscito a mutare ancora una volta pelle attraverso Conte”, ha concluso amareggiato Paragone