Nel fine settimana di comizi Palazzo Nieddu teatro di due serate con approcci nettamente diversi e qualche deciso attacco. Il sindaco uscente darà ancora battaglia sull’ospedale, il rivale vuol puntare forte su scuole e cultura

La difesa dell’ospedlae spoke di Locri e della sanità del territorio sarà il primo punto del programma che l’uscente compagine amministrativa, guidata dal sindaco Giovanni Calabrese, si è impegnata a portare avanti se la città di Locri gli confermerà la fiducia. Questo sostanzialmente quanto emerso venerdì sera a Palazzo Nieddu del Rio dal confronto sulle criticità dell’ospedale di Locri che i candidati del’aggregzione civicaa “Tutti per Locri”, guidata da Giovanni Calabrese hanno avuto con i cittadini, con gli operatori sanitari e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.
“In questi anni – ha esordito il sindaco uscente aprendo il dibattito abbiamo difeso l’ospedae di Locri che è l’ospedale dell’intera Locri. Sono stati anni di dura lotta, senza timore di nessuno. Mentre noi portavamo avanti una battaglia importante con l’obiettivo di restituire prestigio e dignirà all’unica struttura ospedaliera del territorio, altri erano impegnati a portare avanti quegli interessi individuali e di parte che hanno conribuito ad affossare l’ospedale e la sanità con l’evidente compicità politica di tutti gli schieramenti. L’aggregazione “Tutti per Locri” – ha assicurato – coninuerà determinazione, a condurre questa battagia di civilità preendendo dal Gioverno regionae e da quello nazionale massima attenzione per il nostro ospedale. La sanità e l’ospedale saranno al primo posto dell’agenda politica cittadina se i cittadini ci confermeranno la fiducia accordataci ne 2013″.
Sulla stessa linea di Calabrese gi altri candidati che sono intervenuti nel dibattito, Raffaele Sainato, Tommaso Raschellà, Pietro Leone e Domenico Bumbaca, Tutti hanno sottolineato che la situaazione è “diventata veramente drammatica, perchè i personale è allo sbando e la struttura sanitaria alla deriva. E che “la responsabiità di questa assurda situazione è la politica regionale che continuaa a giocare un ping pong scaricabarile con Scura e Brancati”.
A rafforzare le accuse contro la politica regionale, poi sono stata l’ex presidente della Conferenza dei sindaci in seno all’ex Asl 9 di Locri, Ninì Scordinoe il presidente di “Articolo 32” Angelo Rossino, il gastroenterologo Rinaldo Nicita, la ginecoloa Bova ed il segretario generale del sindacato Autonomo Della Sanità Marurano. Tutti hanno sottolineato che l’assenza di organizzazione in seno all’Asp e la mancata attivazione del turn over sono stati la causa fondamentale del depauperaamento ed indebolimento del nosocomio. Al parlamentare Francesco Cannizzaro, che ha partecipato all’incontro, Calabrese e gli altri hanno chieso un forte impegno finaizzato a “dismettere” il commissario Scura ed il dg Brancati perchè “hanno fallito nella loro mission di risollevaare le sorti della sanità in Calabria e nella Locride”.

Continua la mararona elettorale del candidato a sindaco di “Scelgo Locri” Vincenzo Carabetta e della sua squadra. Dopo l’incontro di venerdì sera con gli abitanti di contrada Moschetta, ieri sera “Scelgo Locri” ha effettuato un’altra tappa a Palazzo Nieddu per affrontare con i cittadini i temi della cultura e della scuola. Ad intervenire, con il coordinamento dal presidente dell’Archeo Club Nicola Monteleone, oltre a Carabeta sono stati i candidati Antonio Guerrieri e Francesca Galasso, l’on Maria Grazia Laganà, Francesco Riccio, il rappresentante di “LocRinasce” Roberto Filippone e Pasquale Giurleo.
L’incontro si è avviato ricordando Francesco Forugno, ucciso 12 anni fa proprio a Palazzo Nieddu: “A seguito di quell’orrendo assassino – ha ricordato Carabetta – fu sottoscritto, a seguito della legge regionle numero 1/2006, (legge Fortugno), un protocollo con il Comune che assegnava 38 milioni di euro di fondi regionali per dotare la città di servizi scolastici d’eccellenza, centri giovanili, sportivi e culturali A tutt’oggi – ha evidenziato – quel protocollo non è stato concretamente porato a termine. Lo spirito di quella legge era il convincimento che investire nella scuola e nella cultura fosse elemento centrale per modernizzare la citttà. “Scelgo Locri” – ha aggiunto – ha come punto centrale il convincimento che investire nella scuola a Locri è elemento centrale della vita cittadina e dela formazione dei più giovani, e che e attività cuturaali siano fattore chiave ed imprescindibile per costruire coscienza civica, partecipazione sociale e senso di comunità”.
La prof Maria Macrì, presidente della Fondazione Nosside ha poi lanciato un pesante j’accuse alll’amministrazione Calabrese per non aver saputo difendere la scuolaa in città. L’ex presidente dell’Alberghiero ha infati attribuito alla mancanda di lungimiranza e coraggio politico dell’amministrazione se oggi l’Alberghiero è stato smembrato tra Locri e Siderno ed ha espresso il timore che un valido presidio di cultura e legalità possa morire.
Il presentatore della lista, Francesco Riccio ha sottolineato come “cultura e scuola rappresentano i presupposti fondamentali per creare le condizioni di una società solidale, giusta e consapevole”. E parafrasando Gramsci, ha invitato i giovani candidati ad “agitarsi, organizzarsi e studiare”.
Da parte sua Maria Grazia Laganà evidenziando di condividere “Il percorso intrapreso da questa aggregazione civica”, ha sottolineato come solo la trasparenza nella pubbica amministrazione nell’interesse della collettività può fare recuperare la fiducia e la speranza ai cittadini. Da qui la necessità che i giovani sappiano “invertire la marcia” e sappiamo amministrare in caso di vittoria, con grande trasparenza. Infine Filippone è tornato sulla Legge Fortugno attacando l’amministrazione Calabrese per l’incapacità di mettere a frutto quelle risorse. Argomento ripreso dal candidato Antonio Guerrieri mentre la Galasso, parlando della Scuola, ha messo in rilevo la difficoltà derivanti da una eccessiva burocrazia, mentre Giurleo ha illustrato l’aspetto tecnico della ristrutturazione di Palazzo Nieddu.

PINO LOMBARDO (Gazzetta del Sud)