Cinque anni fa, esattamente il 30 maggio del 2014, a seguito di drammatico incidente automobilistico avvenuto a Cinquefrondi, sulla Jonio-Tirreno , perdeva la vita Ciccio “lupo” Zerbi. Un fortissimo attaccante di Polistena, scuola Reggina, che militò in tante squadre della provincia. Un uomo di grande carisma , umile lavoratore nonchè bravissimo atleta ed integerrimo padre di famiglia. Qualità che lo fecero “amare” ovunque egli avesse giocato, ripagando sempre la fiducia delle società che gli diedero sempre credito nel fare quello che Ciccio Zerbi sapeva fare meglio, i gol. Era considerato “l’artista del gol”. L’ultima volta lo intervistai in tv qualche giorno prima della sua dipartita, allorquando, assieme ai dirigenti della Cittanovese ed alcuni suoi compagni di squadra, venne a trovarci negli studi di Telemia dove, assieme all’amico Paolo Spadaro, conducevo la trasmissione del lunedì sera “Tuttincampo”. Nel suo ultimo campionato, con la maglia giallorossa della Cittanovese, segnò 44 reti e trascinò la compagine del presidente D’Agostino alla “promozione”. La sua morte giunse all’epoca come un “fulmine a ciel sereno”. Per sua scelta (in pochi lo sanno) non volle mai tirare un calcio di rigore, perché lui era orgoglioso di poter dire, gonfiando il petto, “ho segnato sempre gol su azione senza mai tirare un calcio di rigore”. Come direbbe Francesco De Gregori: “non è da da questi particolari che si giudica un giocatore”. Ma Ciccio Zerbi venne “amato” dappertutto: a Roccella, a Siderno, a Cittanova, a Marina di Gioiosa, Polistena, Taurianova, Rosarno e a Mammola. Insomma, un ricordo sempre vivo nella mente di chi lo ha conosciuto nonostante siano trascorsi cinque anni da quel giorno nefasto.
Antonio Tassone- ecodellalocride.it