Qualsiasi amministrazione comunale dovrebbe stare attenta ai bisogni del cittadino e dovrebbe cercare il più possibile di dare impulso alle politiche di sostegno verso le famiglie bisognose. Non accade così a Siderno, dove, nonostante la meritoria attività di volontariato portata avanti con passione, rigore ed impegno dai volontari della sezione locale della Protezione Civile Italiana  (in particolare dalla presidente Maria Bizzantini) si rischia davvero di dover sospendere, con effetto immediato, il servizio di “banco alimentare” che negli ultimi mesi stava funzionando a meraviglia. Basti pensare, per fare un esempio, che solo nell’ultimo anno, la Protezione Civile locale, ha distribuito beni alimentari di vario genere, a circa 650 famiglie residenti. Una lista, con circa 250 famiglie, è stata consegnata dai responsabili degli uffici comunali proprio ai referenti della Protezione Civile, che, dal canto loro, vista la condizione di bisogno di molti nuclei familiari di diversa etnia, hanno ritenuto di dover allargare (basandosi su un criterio di limitata discrezionalità consentito comunque dalle norme interne dell’associazione no-profit) il numero di famiglie coinvolte in questa particolare distribuzione di derrate alimentari,  i cui rappresentanti delegati hanno ritenuto di dover ritirare la merce mantenendo l’anonimato. Per dare un’idea di quello che diciamo, solo stamattina (come vediamo dalle foto allegate) presso il Centro di Protezione Civile di Siderno, ubicato di fronte ai locali del Comando Vigili Urbani di Via Francesco Macrì precisamente nei pressi del Centro Polifunzionale, un Tir del Banco Alimentare ha scaricato ben 1600 cassette di mele pregiate che sono ora in attesa di essere consegnate alle famiglie. Altre 1600 cassette di mele arriveranno il prossimo giovedì. Nelle scorse settimane sono state distribuite anche intere cassette di pesche e di uva. E così, mentre fino all’anno scorso, si registrava una sola consegna al mese, adesso, mediamente le consegne del Banco Alimentare sono aumentate arrivando a tre-quattro al mese, con ovvia soddisfazione delle famiglie sidernesi bisognose d’aiuto. Purtroppo, però, quando qualcosa funziona a dovere si tenta sempre di ostacolarla e non vorremmo che la politica (quella sciocca) possa in qualche modo cercare di entrare a gamba tesa in questo delicato settore, anche perché, a quanto sembra,  tantissimi altri comuni del comprensorio hanno già fatto richiesta per ottenere la sede del banco alimentare non ultima la vicina città di Locri, che, con in testa il Sindaco Giovanni Calabrese, sembra abbia già offerto la disponibilità gratuita di alcuni locali per beneficiare di questo importante servizio. A Siderno, invece, nonostante le tante rassicurazioni del Sindaco “di sinistra” Pietro Fuda, al momento nessun contributo economico promesso è stato erogato alla Protezione Civile che, con notevoli difficoltà, ha dovuto far fronte da sola e grazie al sostegno in certi casi dell’Arcipesca al pagamento delle spese di trasporto e consegna della merce. Quelli della Protezione Civile, con in testa la Presidente Maria Bizzantini, avevano richiesto al Comune di Siderno un contributo mensile di soli 150 € solo per ovviare alle spese. Lo avevano richiesto, pensate, nel luglio del 2015 e, trascorso più di un anno, ancora non è arrivato nulla. La Protezione Civile, stando così le cose, sembra davvero intenzionata a porre la fine anticipata della sua lodevole “mission”. Sembrerebbe (ma siamo nel campo delle ipotesi) che il Comune di Siderno, per l’anno in corso, abbia messo in bilancio, alla voce “contributo banco alimentare”, 1850 €. Perderemo anche il banco alimentare ? Andatelo a spiegare alle famiglie bisognose di Siderno e relative contrade ! Intanto, da questo pomeriggio, è già iniziata la distribuzione delle mele. Registrarsi o no, questo sarà il dilemma. Il rischio sarà quello di farle marcire sotto il sole. Qualcuno vada a spiegarlo al solerte personale degli uffici comunali che, davanti a famiglie che il giorno non hanno da mangiare (in nome della burocrazia) si dimenticano spesso di usare il “buonsenso”.

Antonio Tassone

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