Nell’epoca della finzione, ci accorgiamo che basta il gesto di uno “stolto sidernese” che, seppur grave e certamente da stigmatizzare, come nella foto allegata, ha sollevato ( a mio modo di vedere)  un eccessivo moto di sdegno e di solidarietà nei confronti del movimento civico “Fattore Comune” e del suo leader Mimmo Panetta.  Nel corso della sua lunga militanza politica, l’ex sindaco Mimmo Panetta è sempre stato fatto oggetto di attenzioni particolari da parte (a suo dire) della criminalità organizzata. Basta andare  a ritroso nel tempo e la sequenza di episodi “nefasti” che lo hanno riguardato, tra intimidazioni, minacce e attentati,  appare lunghissima. Addirittura una volta, subito dopo l’uccisione di Osama Bin Laden in Pakistan, avvenuta durante un’operazione della  Cia americana (all’epoca guidata dal suo parente Leon Panetta) dichiarò alla stampa italiana di aver paura di “Al Qaeda” e che non usciva da casa perché  temeva  per la propria incolumità fisica.  Non c’è stata una sola competizione elettorale in cui egli non abbia subito un “qualche dispetto”. Come riporta il collega Antonino Monteleone, in un articolo apparso sul suo blog personale dal titolo “ il cugino birichino di Leon Panetta”, proprio l’ex Sindaco di Siderno, Mimmo Panetta, negli anni ’70 a Torino, venne denunciato per violenza privata e danneggiamento in concorso, nonché per associazione a delinquere con finalità sovversiva ( si noti che l’associazione mafiosa, all’epoca, non era reato). Ed ancora, sempre secondo Monteleone, Panetta è stato querelato più volte  per diffamazione e un’altra denuncia l’ha ricevuta per violazione delle norme sulla campagna elettorale. Dopo l’ultimo episodio, ancora una volta, si è mosso il carro dei solidali di facciata composto da associazioni antimafia, da  giornalisti-autisti,  da quotidiani e da periodici vari, che hanno, sin da subito, avvertito la sensibilità  di dimostrare il proprio rigore e la propria vicinanza al movimento ed al politico. Ecco allora che utilizzando una tattica sempre in voga, soprattutto in tempi di crisi politica, si cerca di distogliere l’attenzione generale spostandola e focalizzandola “furbescamente” su un qualsiasi evento  di cronaca nera. Personalmente ritengo che a nessuno sia consentito, per esigenze politiche personali,  di gettare la croce e quindi di  “criminalizzare” un’intera collettività. Sia chiaro,  il fatto della targa divelta al circolo “Berlinguer” di Siderno,  è un fatto  gravissimo sul quale bisognerà cercare di fare luce al più presto e  punire i responsabili. Ma più che di un attentato intimidatorio, ho la netta sensazione che si tratti di “una vera e propria bravata”  posta in essere da “cretini” che la notte si aggirano “in branco” per la città  e poi, sapientemente utilizzata da chi, almeno sino ad oggi,  ha sempre cercato di utilizzare questi episodi per costruirsi una carriera politica importante ergendosi spesso a “paladino della legalità” e atteggiandosi a vittima del sistema  e delle “forze occulte”.

Antonio Tassone

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