Lo si vedeva spesso passeggiare in bici per le vie della sua Roccella Jonica, con l’immancabile taccuino in mano per scorgere eventuali problematiche da risolvere, magari percorrendo quella stessa pista ciclabile e quel lungomare che concretamente riuscì a strappare al governo centrale e completarlo dopo lunghe ed estenuanti battaglie personali. A lui non sfuggiva nulla. E’ morto nel luglio del 2016, dopo una dura lotta contro una terribile malattia.
Ex senatore, ex sottosegretario, ex sindaco, ex presidente dell’associazione dei sindaci, socialista convinto, da sempre innamoratissimo della sua terra, del suo mare e della sua gente.
Il senatore per eccellenza, così come lo avevano da sempre definito i suoi più stretti collaboratori, ha lasciato un segno indelebile nella memoria di tutti noi . Una mente raffinata, razionale, un grande intellettuale del nostro tempo. Quando parlava lui non c’erano commenti di sorta per gli altri politici nostrani: tutto quello che diceva era suffragato da elementi scientifici, frutto di studio paziente e certosino e di congrua meditazione.
Era stato eletto al Senato della Repubblica dal 1976 al 1994 nelle fila del Partito Socialista Italiano, fu il più giovane senatore italiano all’epoca dell’elezione. Tanti gli incarichi parlamentari, nonostante la giovane età , Sottosegretario Industria, Commercio e Artigianato nel Governo Craxi, sottosegretario alla Pubblica Istruzione con delega per l’Università nel Governo Spadolini, sottosegretario al Lavoro e alla Previdenza Sociale nel Governo Cossiga; Presidente della Commissione Sanità del Senato dal 1987 al 1991.
Ma l’incarico che portò sempre nel cuore e nella mente era per la sua Roccella Jonica, del quale fu sindaco dal 1999 al giugno 2009 e per la quale ha lavorato incessantemente fino al suo ultimo respiro. Gli anni al Senato furono anni di duro lavoro, finalizzati a catalizzare progetti e fondi per la Calabria ed in particolare per la sua locride. Come più volte lui stesso raccontò “quando si recava a Roma, sua abitudine era guardare l’ordine del giorno di tutte le commissioni in cerca di qualcosa che potesse interessare la Calabria. Ed è proprio lui, figlio di quella generazione politica con in testa il motto ambizioso “Siamo realisti, esigiamo l’impossibile”, che un giorno al Senato presso la commissione Lavori Pubblici, sbirciò un piano per le strade di grande viabilità con migliaia di miliardi di lire stanziati. Nessun punto che riguardasse la Calabria. Allora si chiese perché no una variante alla s.s.106 tra la sua Roccella ed Ardore. Se oggi una buona fetta della Locride ha la sua nuova 106, il merito è in gran parte suo assieme al Senatore e già sindaco di Gerace Giuseppe Beniamino Fimognari . Lui però voleva sentirsi dire “grazie”, faceva volentieri a meno di convenevoli e di passerelle. Quasi, perché, non finiva di realizzare un progetto e già pensava a quello successivo. Sisinio Zito è uno dei pochi uomini politici in Italia ad aver creduto ed investito sulla cultura come strumento di crescita socio-culturale ed economica. Presentò sempre assieme al senatore Fimognari e Giuseppe Petronio il Disegno di Legge, poi Legge nel 1982, che portò all’istituzione dell’Università di Reggio Calabria, oggi “Università Mediterranea”.
Il Senatore Sisinio Zito era amato da molti e odiato da qualcuno. Allo stesso tempo veniva ossequiato ed attaccato sul piano politico. Incurante però degli attacchi alla sua persona , puntava gli obiettivi e, senza indugi, li raggiungeva con tenacia. Aveva una grande passione per la musica Jazz, ed è solo grazie a lui che il festival internazionale “Rumori Mediterranei” consentì a Roccella Jonica di essere conosciuta in tutto il mondo. Roccella Jonica deve molto al senatore, tanta occupazione pubblica, il teatro al Castello e la ristrutturazione della rupe, il porto delle Grazie (grazie anche all’impegno del fratello Antonio), l’auditorium comunale, il campo sportivo in erba sintetica, la nuova strada statale 106 bis, lo snodo della stazione ferroviaria di Roccella J., etc, etc. E’ stato grande protagonista e leader indiscusso di un territorio che stenta a trovare oggi autorevoli e degni “eredi”. E noi non lo dimenticheremo mai !
Antonio Tassone – ecodellalocride.it