Rimango “allibito” quando vedo e ascolto che alcuni operatori del diritto, in occasione dell’inaugurazione dei lavori di completamento del nuovo Tribunale di Locri (un progetto che risale agli anni 2000, i cui lavori di costruzione presero il via ben 12 anni fa per poi rimanere fermi per oltre un decennio a causa di problemi burocratici che ne bloccarono l’iter) così dichiarano ai microfoni: “l’inaugurazione di questa struttura oggi a Locri è certamente una risposta dello Stato in tutte le sue articolazioni che vuole testimoniare l’affermazione di un palazzo di giustizia capace di dare giustizia”. Ricordo a me stesso che i lavori, stando alle previsioni, dovrebbero concludersi entro due anni con la consegna dell’opera. Il nuovo Palazzo di Giustizia (ve lo comunico solo a titolo informativo) ospiterà il Tribunale e la Procura ma non avrà spazi per ospitare il Tribunale Civile che dovrebbe trasferirsi nella struttura che oggi ospita il Tribunale Penale. Alla luce di quanto accaduto in passato, replico dicendo che, personalmente, “rimanderei la risposta dello Stato in tutte le sue articolazioni” alla data d’inaugurazione ufficiale della struttura. “Sono come San Tommaso e se non vedo non credo!”. 

Antonio Tassone

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