Stamattina, in occasione della grande manifestazione pro-ospedale organizzata dal sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, per scongiurare il rischio della possibile chiusura dell’Ospedale e contro la politica regionale che non fa nulla per scongiurare tale ipotesi, erano presenti proprio tutti. Dirigenti sindacali,  autorevoli leader locali di numerosi partiti o movimenti, l’assessore regionale Federica Roccisano, abitante locridea, da pochi mesi nominata assessore dal governatore calabrese, Mario Oliverio (oggi però assente) e tante altre componenti della società .  Non è stata la prima volta che la sinistra è scesa in piazza contro se stessa. Lo ha fatto in ambito nazionale nel 1997 con parecchi leader allorquando Massimo D’Alema, ad esempio, all’epoca segretario del Pds, partecipò ai cortei di sostegno dello sciopero generale contro il primo governo Prodi. Due anni più tardi, nell’ottobre del ’99, gli stessi leader sfilarono ad Assisi contro la guerra, mentre ancora si udiva il rumore caccia bombardieri italiani aderenti alla Nato impegnati in Kosovo ed autorizzati a bombardare proprio dal governo D’Alema. E’ successo con la sfilata in piazza sempre contro il Governo Prodi dell’allora ministro comunista Oliviero Diliberto, lo ha fatto “in piccolo” anche oggi a Locri.  Il “popolo” è stato chiamato alla protesta e la  politica tutta non poteva mancare. La Roccisano che protesta contro la Roccisano ed il governo regionale: incredibile !  Giovanni Calabrese che protesta contro Oliverio che è stato eletto anche grazie ai voti raccolti dall’attuale vicesindaco di Locri, Raffaele Sainato. Un parte politica che si sente colpita al cuore e un’altra che non si affloscia. Nessuno si lascia andare alla reazione per non sentirsi poi attaccato e quindi usa la tattica più vecchia del mondo: colpisci prima che l’altro ti sovrasti. Avevo già letto questa situazione e proprio per questo motivo ho rinunciato stamattina ad andare alla manifestazione. Mi sono limitato a scrivere un post su fb dove evidenziavo una palese incongruenza, ecco il testo postato sul social: “sanità nella locride….tutti “denunciano”, tutti si “lamentano”, tutti “rilevano”, tutti “non sopportano” , mi chiedo: ma non sono stati proprio loro quelli che con le loro scelte hanno determinato questa situazione?” . Dalla possibile concertazione per risolvere il problema al successivo conflitto d’interessi il passo è stato breve. È un vizio antico, che spesso hanno usato il vecchio Pci ma anche i partiti di centro-destra e che tuttora resiste nelle componenti più radicali degli schieramenti. E così, nonostante i continui slogan dei cittadini contro Oliverio, contro le decisioni in materia di sanità assunte dal commissario Scura, è stato molto grave ed inquietante, a nostro avviso, che, nonostante i contenuti così palesemente belligeranti della manifestazione, tutti i sindaci, i politici, gli assessori, i segretari di partito, semplici cittadini, vescovo e chiesa, associazioni, anche i rappresentanti del governo regionale abbiano deciso di confermare la loro adesione.  La sinistra, tutta la sinistra, tra cui la Roccisano, che oggi è alla guida della regione, invece di contestare se stessa in piazza, cavalcando disinvoltamente il disagio delle “masse”, avrebe il dovere di tradurre i suoi valori in politica. Tutto quello che rimarrà di questa giornata sarà un solo un unico grido pronunciato dall’unisono da tutti i partecipanti:“giù le mani dall’Ospedale di Locri”.  Ed è quello che vorremmo passasse alla storia. Il resto sono solo speculazioni mediatiche che non serviranno al nostro territorio .

Antonio Tassone

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