Le improvvise dimissioni dello scorso agosto del sindaco dr. Giuseppe Maria Grenci, cardiologo in pensione, hanno aperto una inusuale campagna elettorale nella piccola cittadina ionica. Saltati gli schemi tradizionali, con i partiti storici in calo e con quelli oggi al governo praticamente poco presenti o inesistenti, si vocifera cge le pretese per la poltrona di primo cittadino si siano moltiplicate a dismisura. Tante le ipotesi di concorrenti sindaci ma ad oggi manca anche un solo candidato alla carica di consigliere comunale. Proviamo a descriverli: la non volontà di candidarsi del sindaco uscente apre la corsa alla successione nel gruppo che amministra ormai quasi ininterrottamente da 25 anni; in pole position l’ex sindaco Giuseppe Campisi, il biologo Domenico Ferrò ed il dott. Vincenzo Pelle, ma circolano anche i nomi dell’avv. Lisa Madaffari e del sindacalista Giuseppe Zappavigna, tutti comunque area PD o centro sinistra. Sempre nell’area della maggioranza consiliare, ma sponda centro destra, il nome che circola è quello del vice sindaco uscente dott. Giovanni Teotino, ma potrebbe servire strategicamente per proporre in sede di trattative il dott. Giuseppe Iurato, di Fratelli d’Italia. Il comitato civico capitanato da Gianfranco Sorbara e rappresentato in comune dal prof. Roberto Marando lavora per comporre una lista trasversale con a capo uno dei due rappresentanti. In Forza Italia si parla di lista di giovani, che si potrebbe tradurre in Giuseppe Spanò, consigliere di minoranza uscente, o Giuseppe Romeo, dirigente giovanile di FI, ma la storia insegna che questa aggregazione, alle elezioni comunali, candida sempre d’ufficio il dott. Franco Romeo, poco importa il resto. Insomma ad oggi Ardore ha una lista di 12 candidati alla carica di sindaco e nessun candidato alla carica di consigliere. Nessuno che parli di programmi. Sintesi perfetta di come la politica oggi sia auto referenziale ed egocentrica, senza accorgersi che i desiderata dei cittadini sono invece tutt’altri.
Antonio Tassone – ecodellalocride.it