Il governo degli Stati Uniti avrebbe inviato in Calabria degli investigatori che fino a domani “lavoreranno – secondo quanto riporta il quotidiano Repubblica – fianco a fianco con il procuratore capo di Palmi Emanuele Crescenti e con la Guardia di Finanza”.

Al centro delle attenzioni degli agenti americani i droni da guerra “made in Usa” che sarebbero stati scoperti lo scorso luglio nel porto di Gioia Tauro e diretti in Russia. “A maggio – riferisce sempre Repubblica – il Cremlino ha tentato di importare componenti militari “made in Usa” passando dall’Italia attraverso una complessa triangolazione. Ma la partita giocata dai russi non è andata a buon fine.

Il materiale è stato bloccato a maggio dalle fiamme gialle e dall’agenzia delle dogane. L’intera partita era stata intercettata in Calabria. Diversi container stavano per lasciare le coste italiane. Il porto di Gioia Tauro era lo scalo di partenza”.

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