Gli arrestati sono accusati di traffico internazionale di droga con le aggravanti di mafia, ingenti quantità di stupefacente e transnazionalità.
Tra gli arrestati – a dimostrazione ancora una volta del ruolo ricoperto dalla ‘ndrangheta calabrese nel fruttuoso traffico internazionale – c’è Antonio Alvaro, 39enne ritenuto affiliato all’omonima cosca di ‘ndrangheta di Sinopoli. Per gli inquirenti sarebbe lui l’organizzatore e finanziatore dei carichi di cocaina. La droga sequestrata ha un valore di circa 100 milioni di euro. Nel corso dell’operazione, sono state sequestrate tre auto, contante per 953.349 euro, numerosi telefoni cellulari criptati e un jammer, un dispositivo utilizzato per impedire ai telefoni cellulari di ricevere o trasmettere onde radio.
Nello stesso contesto sono stati catturati e arrestati oltre che Alvaro (che aveva con se dei documenti falsi) anche gli altri due: Rodolfo Militano, 29enne incensurato che si ritiene avesse il compito di ritirare i 340 panetti; e Filippo Ierinò, 51enne anch’egli uomo di fiducia e incaricato della consegna di 150 mila euro come anticipo delle spese per la spedizione della cocaina dalla Colombia.
Sarebbe stato identificato e denunciato all’autorità giudiziaria un quarto uomo, Domenico Romeo, 39 anni, ritenuto coinvolto a pieno titolo nel tentativo di importazione della cocaina. Anch’egli considerato affiliato al clan Alvaro è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dai Gip del Tribunale di Genova e risulta allo stato latitante e ricercato. Per i militari sarebbe il “contabile” della ‘ndrina.