Una famiglia in manette. E a guidare l’intero nucleo familiare trasformato in un sodalizio criminale finalizzato al narcotraffico, in particolare di cocaina ed eroina, era una donna, Teresa Pizzata, 56 anni, originaria di San Luca ma residente a Benestare, madre di tre degli altri 5 arrestati.
A smantellare, dopo mesi e mesi di indagini, la rodata organizzazione criminale, con base a Benestare, sono stati i carabinieri della compagnia di Locri diretta dal capitano Domenico Testa.
Ieri mattina all’alba – ricostruisce la Gazzetta del Sud in edicola -, a seguito di 6 provvedimenti restrittivi emessi, su richiesta della Dda guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri, dal gip del Tribunale di Reggio Calabria, i carabinieri della compagnia di Locri col supporto dei militari dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria, hanno arrestato Pizzata, i suoi tre figli, Giuseppe, Rosario e Antonio Musolino, di 33, 30 e 25 anni, residenti rispettivamente ad Ardore, Bovalino e Benestare; Giovanni Argirò, 40 anni, nato a Oshaw, in Canada, ma domiciliato a Catanzaro e Mario Bottari, 47 anni, di Ardore. Gli arrestati, a vario titolo, dovranno rispondere dall’associazione finalizzata all’acquisto di droga alla detenzione e vendita di sostanze stupefacenti del tipo cocaina ed eroina.
Dalle conversazioni tra gli indagati sarebbe nitidamente emerso il ruolo direttivo all’interno del sodalizio familiare di Teresa Pizzata, vedova, che in qualità di capofamiglia era in grado di dirigere le attività criminali.