Il re svevo Manfredi fu seppellito a Benevento tre o quattro giorni dopo la battaglia del 26 febbraio 1266. Secondo il Villani ,Manfredi fu cercato per giorni e non fu semplice individuarlo ,perchè era andato in guerra senza le armi regali. Il re avversario , Carlo d’Angiò non volendo che Manfredi fosse sepolto in un luogo sacro fece portare la sua tomba costituita da un cumulo di pietre vicino al ponte di Benevento o come dice il Villani vicino a un ponte nel pieno della Grandella . In seguito il Papa Clemente IV ordinò al vescovo di Cosenza , Bartolomeo Pignatelli , di spostare le spoglie di Manfredi nei pressi di un fiume chiamato da Dante Verde e posto dal villani anche se non con sicurezza , fra il Regno di Napoli e la campagna romana.

Dante fu quasi sicuramente il primo a svelare il nome del fiume ; ma il problema era ed è l’ubicazione di questo corso d’acqua , che risulta inesistente sotto tale nome . Iacopo delle Lana interpretò Verde come aggettivo sostantivato ,pensando che DANTE VOLESSE DIRE CHE LE OSSA SI TROVANO FUORI DELLA MARINA , dove le onde verdi dell’acqua bagnano la terra ; il figlio di Dante , Pietro, lo ritenne un affluente del Tronto ,al limite delle Marche con il regno della chiesa; Benvenuto da Imola lo indicò nel LIri -Garigliano , che stando alle sue fonti veniva in passato chiamato Viride. Tra tutte queste ipotesi , i critici contemporanei hanno preferito quella di Benedetto da Imola ,anche se di recente è stata avanzata da Cono A. Mangieri una ulteriore ipotesi secondo la quale le reliquie di MANFREDI SAREBBERO STATE GETTATE NEL MARE jONIO , IN CORRISPONDENZA DEL FIUME CHIAMATO LA VERDE CHE HA IL SUO CORSO NEL TERRITORIO DI Samo e di Africo.

(PROFESSORE Vincenzo Bruzzaniti)