SAVERIO STRATI, SCRITTORE DI SANT’AGATA DEL BIANCO, PREMIO CAMPIELLO 1977.
Un progetto del Rotary Club di Locri, presieduto dall’oncologo Giovanni Condemi, per riscoprire e valorizzare i personaggi più rappresentativi della cultura della Locride anche in ossequio agli intenti progettuali del Distretto 2100 del Rotary International secondo cui “Cultura più turismo è uguale a sviluppo”.
Domani sera, venerdi 20 gennaio, alle ore 19, infatti, presso un noto complesso turistico alberghiero di Siderno, “il Club service dedicherà un’approfondita conversazione sul compianto scrittore Saverio Strati. Sulla sua figura, sul pensiero e sull’opera relazionerà Giusy Staropoli Calafati, scrittrice e poetessa calabrese. Nato nella Locride, a Sant’Agata del Bianco nel 1924, lo scrittore morì in Toscana, a Scandicci il 9 aprile 2014. “Di famiglia contadina, autodidatta, iscrittosi alla facoltà di Lettere di Messina, vi conobbe G. Debenedetti, che l’incoraggiò a scrivere”, scrive di lui l’enciclopedia Treccani. Trasferitosi a Firenze (1953), dopo un soggiorno in Svizzera (1958-64), si stabilì a Scandicci. Esordì col volume di racconti La marchesina (1956), cui seguirono i romanzi La Teda (1957), Tibi e Tascia (1959) e Mani vuote (1960), tutti centrati sulle tematiche meridionaliste, cui Strati si è mantenuto sostanzialmente fedele, progressivamente emancipandosi dal filone neorealista dell’immediato dopoguerra. Tra i successivi romanzi: Il codardo (1970); Noi lazzaroni (1972); Il selvaggio di Santa Venere (Premio Campiello 1977); L’uomo in fondo al pozzo (1989); tra i racconti: Gente in viaggio (1966); È il nostro turno (1975); I cari parenti (1982); La conca degli aranci (1986); Melina (1995); La figlia del mago della pietra bianca (2000”).