“Lo Statuto della Regione Calabria prevede la composizione del Consiglio regionale con 30 consiglieri (Art.15) e della Giunta regionale con 7 assessori oltre al presidente (Art.35). E basterebbe questo per mettere a tacere tutte le inutili polemiche di questi giorni. Purtroppo, però, chi è pagato per leggere anche questi atti e farsi una cultura istituzionale non lo fa e continua a sbandierare un populismo becero e meschino con il solo scopo di danneggiare le istituzioni di cui loro stessi fanno parte”. Lo scrivono, in un documento, i capigruppo dei partiti di centrodestra che compongono laggioranza che governa la Regione Calabria. “Chiariamo, allora, le notizie che si rincorrono – prosegue la nota – riguardo l’approdo in Consiglio regionale della proposta di legge sull’incompatibilità tra la carica di consigliere e la carica di assessore regionale. Innanzitutto è d’obbligo sottolineare come non sia prevista alcuna variazione finanziaria. La legge in questione – scrive la maggioranza – non prevede alcun aumento dei costi, così come certificato dagli uffici preposti”. Poi, si fa rilevare, “l’ipotesi di incostituzionalità è totalmente infondata atteso che questo è il metodo procedurale adottato e assestato dalla maggioranza delle Regioni italiane. Con una ragione che è quella – essa si Costituzionale – di dividere il potere legislativo da quello esecutivo.
Oggi in Calabria non è così e – a zero spese – cerchiamo di porre rimedio a questo vulnus democratico. Men che meno ci sta il parallelismo con quanto accaduto nel 2014. Innanzitutto perché – spiegano i capigruppo – nel caso nella nuova proposta di Legge, si tratta di una legge ordinaria che introduce l’incompatibilità tra due figure ma soprattutto perché non andiamo ad aumentare il numero delle rappresentanze istituzionali con una maggiore spesa per l’ente. Chi dice questo mistifica la realtà con il solo scopo di montare polemica facendo leva sull’insofferenza che i cittadini hanno nei confronti degli organi democratici. È un metodo vergognoso”.
La proposta di legge sulla incompatibilità tra la figura del Consigliere regionale e quella dell’assessore regionale – è scritto ancora – ristabilisce di fatto un equilibrio dei ruoli. Difatti una separazione del potere legislativo ed esecutivo non può che portare ad una resa maggiore delle singole cariche e rende il Consiglio regionale sovrano e indipendente. Si tratta di una scelta politica dunque, che non intacca il bilancio e tantomeno genera pregiudizio costituzionale. Altresì – prosegue il documento – andrebbe evidenziato come, attraverso la promulgazione di questa legge, si sceglie di dare spazio a chi ha ottenuto il consenso del popolo consentendo loro di poter operare e, sedendo in giunta e in consiglio, dare voce alla volontà dei calabresi. Il nostro obiettivo è quello di rendere più efficiente ed efficace l’azione politica. In aula – è scritto infine – non mancherà l’occasione per approfondire gli aspetti tecnici e politici ma riteniamo che sia necessario porre fine a speculazione fine a sè stesse”.
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