Una storia singolare, poco felice, arriva da Reggio Calabria, ma ben presto raggiungerà (anzi forse lo ha già fatto) eco nazionale. E’ la storia di Maria Carmelà Gioffré, Professoressa di Lettere dell’istituto comprensivo “U. Foscolo” di Bagnara licenziata dopo ben 24 anni di insegnamento lo scorso 23 marzo. Il motivo? Ha la sclerosi multipla. Ebbene sì. Sollevata dall’incarico per una disabilità che non hai rappresentato un ostacolo per lei e per cui non ha alcuna colpa. E per questo chiede giustizia. La sclerosi le è stata diagnosticata nel 1990, ma nonostante ciò ha continuato a condurre la propria vita perseguendo ogni obiettivo: si è laureata, ha cominciato ad insegnare e nel 2004 si è sposata. Dopo qualche anno di gavetta, ha trovato cattedra in un istituto della sua città, a Bagnara appunto, svolgendo la professione con grande serietà e professionalità anche in temi di pandemia, tra lockdown, DaD, connessioni, pc e tablet.
Poi, la mazzata, una doccia freddissima, gelata. L’anno scorso, il 2021-2022, è finita improvvisata in malattia da settembre, praticamente ad inizio stagione scolastica. Per il dirigente della scuola di cui prestava servizio, a causa “dell’impossibilità di trasferire temporaneamente il lavoratore fragile a mansioni, equivalenti o anche inferiori, compatibili con il suo stato di salute”. Quindi le procedure sono andate avanti, è stato richiesto l’intervento di una Commissione medica di Catanzaro e, dopo una visita del 12 gennaio scorso, è stato decisa l’inidoneità al servizio da parte di Maria Carmela. Non poteva più insegnare, eppure non era cambiato nulla sin da quando aveva cominciato a farlo. La sclerosi c’era, e c’è, ma la Prof l’ha sempre gestita senza che questa situazione potesse ostacolare il suo lavoro. “Mi piacerebbe capire il motivo di tutto questo – le parole di Maria Carmela, come riporta il Quotidiano del Sud – il perché se le mie condizioni sono più o meno stazionarie rispetto a 2004 quando ho cominciato a lavorare in questa scuola, sia stato necessario mettermi in malattia d’ufficio quando avrei potuto lavorare in modalità agile, inviarmi alla commissione medica di verifica, quando non c’era nessun peggioramento in atto che giustificasse un tale provvedimento. Ho sempre lavorato – ha ribadito – in queste condizioni fisiche. Sarebbe bello che nel 2022 una disabilità non venisse ritenuta un ostacolo, ma un’opportunità. Non mi fermerò mai per difendere il diritto di insegnare”.
«Ho appreso dalla stampa e dai social di una vicenda umana che mi ha colpito particolarmente, come donna e nel mio ruolo di Assessore al welfare, che si occupa da vicino innanzitutto di disabilità e fragilità, e ho voluto telefonare alla diretta interessata per esprimerle la mia vicinanza».
Così l’Assessore regionale alle Politiche Sociali, Tilde Minasi, con riferimento alla vicenda di Maria Carmela Gioffrè, insegnante 55enne di Bagnara Calabra malata di sclerosi multipla, licenziata a marzo per “inidoneità fisica” all’insegnamento, così come valutato dalla commissione medica al cui controllo la donna si era dovuta sottoporre per iniziativa del preside della sua scuola.
«Ho parlato con Maria Carmela per chiederle innanzitutto come stesse e capire cosa sia successo esattamente.
Sono contenta di averla trovata determinata a opporsi a quella che considera un’ingiustizia e trovo gravissimo l’accaduto: in un momento in cui siamo impegnati a tutto campo per aiutare l’inclusione delle persone disabili, ho l’impressione che ci sia chi invece rema in direzione opposta. Una persona non si giudica per le sue condizioni fisiche e non la si esclude dal lavoro se quelle condizioni non sono un impedimento, per lei o per altri, come pare non lo siano per Maria Carmela.
Le starò accanto nella sua battaglia, che è una battaglia di tutti, una battaglia di diritti, come lei stessa ha voluto sottolineare».
La sclerosi multipla costringe Maria Carmela Gioffrè a spostarsi con uno scooter elettrico, che usa anche per entrare in classe e fare lezione. Dopo il primo lockdown aveva chiesto e ottenuto dall’Istituto comprensivo Ugo Foscolo di Bagnara la sorveglianza sanitaria speciale, come categoria fragile, insegnando dunque in modalità agile, a distanza.
Il nuovo dirigente scolastico, in reggenza quest’anno, ha respinto tuttavia la sua richiesta, e l’ha prima collocata da metà settembre in malattia d’ufficio, poi inviata alla commissione medica di verifica, ufficialmente nel timore che il lavoro potesse rappresentare per lei un “rischio biologico”.
«Non ho paura di lavorare, le mie condizioni di salute sono invariate da quando nel 2004 ho iniziato a insegnare in questa scuola e, soprattutto, il mio lavoro e il rapporto con i ragazzi non hanno mai risentito della mia disabilità», racconta Maria Carmela in una lettera pubblicata su facebook e lo ribadisce all’Assessore Minasi.
Eppure il giudizio della commissione è secco: “non idonea in modo permanente ed assoluto” a causa delle sue condizioni fisiche.
«La disabilità non può essere ostacolo né per l’insegnamento né per altre attività, soprattutto nel 2022 – aggiunge l’Assessore – Anzi, come Maria Carmela ha giustamente osservato, dovrebbe essere perfino un valore aggiunto, perché arricchisce i giovani alunni di un’esperienza diretta “su cosa significhi essere uguali nella diversità” e che avere una disabilità, di qualunque genere, “non impedisce di realizzare i propri sogni”.
Quanto al riferito intento del dirigente di proteggere la stessa Maria Carmela – conclude Tilde Minasi – stiamo attenti a non trasformare le tutele che lo Stato offre in un’iperprotettività che rischia di stritolare i soggetti da proteggere.
Ribadisco: la battaglia di Maria Carmela sarà anche la nostra battaglia, farò tutto ciò che è in mio potere per aiutarla».
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