All’indomani dei fatti avvenuti a Reggio Calabria, dove una maestra della scuola elementare è stata sospesa per 12 mesi dal gip su richiesta del procuratore Federico Cafiero De Raho e dell’aggiunto Gerardo Dominijanni per maltrattamenti aggravati nei confronti degli alunni, della questione scuola si è occupata anche la trasmissione di approfondimento di TeleMia “Lineaperta”. Nel salotto televisivo di Maria Teresa Criniti è intervenuta telefonicamente anche Marilina Intrieri,già capo dell’autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. L’On. Intrieri ha commentato i fatti accaduti sottolineando la gravità della situazione. “Sono violazioni gravissime, ha infatti dichiarato, sono azioni destinate a lasciare un segno nella vita dei bambini”. Alla domanda se fosse d’accordo o meno sulla proposta di sottoporre a dei test psichici gli insegnanti, proposta avanzata anche da Antonio Marziale attuale garante, l’ex garante ha così risposto: “Non c’è bisogno di test psico-attitudinali, l’insegnante fa il concorso così come anche il poliziotto, ognuno svolge una sua professione sulla base del pubblico concorso e di una attitudine che gli viene riconosciuta. Si sta trattando della crescita e della formazione di bambini. Diritti e reati. Sono tra quelle persone che non vedono l’ora che passi una norma, passi una legge, perché nelle scuole e nei luoghi dell’assistenza a disabili e anziani possano essere inserite le telecamere. Cosa c’è di più prezioso dei bambini?”
Marilisa Intrieri ha anche replicato alla possibilità che il garante per l’infanzia si costituisca parte civile nei processi.
“Non può farlo, ha commentato. I Garanti sono soggetti terzi, sono al di sopra di tutto e per cui non posso costituirsi parte civile. Perchè nel momento in cui si costituiscono sono una parte. Quello che possono fare è segnalare le illecitatà alle autorità competenti e chiedere alla assamblea legislativa di potersi costituire, quindi, in questo caso la Regione può costituirsi parte civile, ma mai il Garante”.
Lei che avrebbe fatto?
“ Io sarei andata immediatamente sul luogo della scuola, come ho fatto sempre, senza avvertire nessuno. Mi sarei fatta un quadro e avrei stilato una segnalazione da mandare all’autorità civile, al Ministro dell’Istruzione, al dirigente scolastico regionale e alle Procure delle Repubbliche per gli atti di loro competenza. Il garante vigila, tutela, ma poi il resto spetta alla magistratura. Le mie segnalazioni le ho sempre mandate alla Regione, sia al Presidente che al Consiglio, sia all’Avvocatura, quando è servito”.

ALESSANDRA BEVILACQUA

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