Aristide Bava

SIDERNO – Per oggi, Domenica 30 Aprile, dalle ore 9.00, presso la Diga sul Lordo, la FederCaccia Calabria e la FederCaccia “Sezione di Siderno”, con il Patrocinio del Comune di Siderno e in collaborazione con l’Area Ambiente e le Associazione della Consulta Cittadina, la Consulta Giovanile Comunale, il Corpo delle Guardie Zoofile-Ambientali (VAS-RC), il Consorzio di Bonifica Alto Jonio Reggino, le associazioni locali e i referenti delle sezioni FIDC dei Comuni limitrofi, hanno organizzato la Seconda edizione di “Operazioni Paladini del Territorio”. Obiettivo principale dell’iniziativa è la tutela e la salvaguardia del territorio e dell’interesse comune. Una manifestazione, questa, promossa da Fondazione Una – Uomo, Natura, Ambiente – e correlata alla Giornata Mondiale della Terra del 22 Aprile. Prevede la bonifica del boschetto vicino alla diga e la piantumazione di alberi di pino per un tratto di circa 200 metri, con l’obiettivo di garantire la cura e la preservazione delle aree verdi ivi insistenti e dell’ambiente circostante.

Una manifestazione, però, che costringe anche a pensare ad una problematica, quella della Diga sul Torrente Lordo, che riassume l’inefficienza e l’incapacità istituzionale a risolvere il problema del ripristino della Diga, un tempo, vera oasi naturalistica del territorio e luogo attrattivo dell’intera Locride che ,ormai da quasi dieci anni, è diventata invece una lunga distesa desertica spesso ricettacolo di spazzatura. Il tutto mentre a più riprese in tutti questi anni si sono susseguite promesse e impegni mai mantenuti. L’invaso, tanto per ricordarlo, è stato chiuso nel 2013 a causa, allora si disse, di una lesione alla canna del pozzo della camera di accesso alle paratoie. La Diga, per questo motivo, è stata svuotata sulla base di un’ordinanza dell’Ufficio Dighe nazionale.

I “tempi brevi” per il suo ripristino pian piano si sono allungati . Il sito, col passare del tempo, è diventato un arido deserto ricettacolo spesso di spazzatura. Nell’agosto del 2017, sulla spinta di varie proteste della cittadinanza e delle associazioni ambientaliste arrivò a Siderno, per rendersi conto della situazione, anche l’allora presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, tanto che, sulla base delle sue promesse, si erano riaccese le speranze dei cittadini visto che lo stesso Oliverio, che era a capo di una apposita delegazione tecnico-politica si rese conto che il ripristino della Diga era una necessità non solo di Siderno ma dell’intero territorio della Locride .Lui stesso anticipò la necessità che la Diga di Siderno venisse inquadrata nel programma di rivalutazione delle Dighe presenti in Calabria finalizzate anche a contribuire a risolvere il problema della siccità. Da allora, però, il tempo è passato invano. E sono ormai dieci anni. Scusate se è poco.