Marina di Gioiosa Ionica è situata nei pressi di Locri, tra Siderno e Roccella, lungo la Costa dei Gelsomini, nome con cui si identifica la zona costiera della provincia di Reggio Calabria bagnata dal mar Ionio.
Si tratta di un tratto di mare che è valso il riconoscimento di Bandiera Blu dal 1994 al 2004 e di nuovo nel 2008 e nel 2009.
La Spiaggia di Marina di Gioiosa Ionica è e bagnata da un mare cristallino che si distende nella famosa Costa dei Gelsomini, nel cuore della Locride.
Il lungomare è stato recentemente ammodernato e dotato di palme che conferiscono un tocco tropicale alla cittadina reggina, dove però la natura si esprime al meglio negli agrumi e negli ulivi che ne caratterizzano il paesaggio collinare.
Le chiese
Al centro del borgo sorge la chiesa di S. Nicola di Bari, costruita nel 1932 in sostituzione della vecchia chiesa di S. Nicola a Mare, demolita perché danneggiata dal terremoto del 1908 e dai nubifragi.
Costruita in stile neoclassico, presenta all’interno tre navate mentre l’altare rialzato occupa uno spazio absidale di modeste dimensioni. La facciata presenta un portale decorato da un ampia arcata rabescata a stucco e tre vetrate raffiguranti rispettivamente una colomba, simbolo dello Spirito Santo e il logo del Giubileo dell’Anno 2000, l’immagine della Madonna del Carmine e quella del Patrono San Nicola di Bari. Al suo interno la chiesa conserva opere in bronzo dell’artista sidernese Giuseppe Correale, alcune tele di ottima fattura, statue di un certo pregio artistico in gesso, in cartapesta e in legno. La Chiesa di San Giuseppe si trova a Camocelli Superiore ed è stata edificata in una zona che unisce la bellezza della campagna alle esigenze di spiritualità religiosa e culturale. La Chiesa della Madonna della Consolazione si trova a Junchi, frazione di Marina di Gioiosa Ionica, a circa 5 km dal centro a circa 200 m sopra il livello del mare.
Teatro greco-romano
Di tutto il complesso dei superstiti monumenti archeologici esistenti a Marina di Gioiosa Ionica, il più importante e il meglio conosciuto è certamente il Teatro Romano, che risale al I-II secolo d.C.. La maestosità del monumento è purtroppo parzialmente visibile, dato che buona parte dei suoi materiali edilizi fu impiegata in altre costruzioni, specie per edificare l’adiacente Torre del Cavallaro. Esso rappresenta uno dei pochissimi teatri del meridione d’Italia e il suo carattere stabile lo avvicina al mondo greco, visto che i teatri romani venivano costruiti in legno. La fattura ellenizzante, unito al fatto che è l’ultimo dei teatri edificati in Calabria nell’età classica, giustificano la fama di quest’opera presso gli studiosi del settore. Per la sua peculiare conformazione e la sua peculiare struttura, l’edificio si riferisce ad un periodo di transizione fra l’architettura teatrale greca e quella latina. Le reminiscenze greche si riscontrano nella cavea, formata da un perfetto emiciclo, di cui rimangono nove ordini di sedili. Una citazione merita il proscenio che presenta due scalette di comunicazione con l’orchestra, usate in antichità per l’accesso del Coro. Negli ultimi decenni, il teatro greco-romano di Marina di Gioiosa Ionica ha rivissuto i fasti del passato, facendo da palcoscenico ad importanti manifestazioni musicali e teatrali, con grandi nomi dello spettacolo italiano. In questo teatro due pàrodoi (elemento grecizzante anche questo) davano accesso all’orchestra, attraverso due vestiboli sormontati da arcate in muratura. Di queste, dopo il crollo delle volte, non permangono attualmente che elementi frammentari, sorretti da speroni di sostegno di recente installazione dei restauratori. In origine la Cavea era probabilmente costituita da 20 semicerchi e1200 posti a sedere. Nella campagna di scavi seguita alla scoperta della struttura, sono stati rinvenuti due vasi di terracotta nelle nicchie laterali, mentre nella cavea a sinistra è stata trovata un’anfora di terracotta con l’apertura verso l’orchestra.
Torre del Cavallaro
In passato la Torre del Cavallaro era nota come Torre Borraca o Torre di Spina. Il nome è dovuto al fatto che due vigili a cavallo, appunto i “cavallari”, dovevano segnalare l’eventuale approssimarsi di masnade barbaresche. Ufficialmente, la Torre è considerata come una fortezza del XVI secolo, ma secondo alcuni studiosi la sua fondazione risale in realtà ad età bizantina, ed è dovuta ad opera di uno stratega greco, il Generale Niceforo II Foca, il quale per arginare l’impeto delle orde saracene, attuò un dispositivo di torri costiere lungo i litorali della Calabria. La Torre, di forma cilindrica, rastremata nella sua metà superiore, è costituita in muratura ordinaria in calce e pietrame, nel suo tessuto edilizio incorpora materiale proveniente dall’adiacente teatro greco-romano. La parte inferiore dell’edificio è impostata a scarpa, mentre quella superiore, più snella, è provvista di reliquie monumentali; le due parti dell’edificio sono tra loro separate da una cordonatura lapidea, a gola rotonda, posta all’altezza della giusta metà del fortilizio. In alto, nel coronamento, correvano tutto intorno ai modiglioni i merli, a giro di mensole, come è dato rilevare dagli scarsi avanzi ancora esistenti nel lato Nord-Est. Probabilmente, la Torre era in collegamento visivo con gli analoghi appostamenti difensivi dei centri costieri vicini, come la Torre dei Tamburi di Siderno, la Torre Pizzofalcone della Rocca di Rupella e la Torre di Camillari di Caulonia.
Torre Galea
Torre Galea, in realtà, dovrebbe denominarsi Castello ed è costituita da un trittico di altissime torri con basi a scarpata, di cui due a pianta circolare, quindi cilindriche e la terza a pianta quadrata, munita di ponte levatoio proprio in conformità al tradizionale schema dei Castelli. La Torre è situata nei dintorni dell’abitato di Marina di Gioiosa Ionica, a poca distanza dalla Torre del Cavallaro, in senso al vecchio feudo della Galea. La conformazione del monumento è sicuramente unica in tutta la regione e si avvicina allo schema architettonico del Castello Aragonese di Gioiosa Ionica, e ciò ne ha permesso la collocazione storica. Nel corso del tempo l’edificio ha subito notevoli rifacimenti, ed è stato anche oggetto di restauri a cura della Soprintendenza. Di recente, la Torre è stata acquisita al patrimonio architettonico del Comune di Marina di Gioiosa Ionica.
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