Il piano per riordinare i depuratori è pronto da qualche settimana ma giace nei cassetti perché i Comuni non hanno soldi. L’inchiesta “Maladepurazione” dei mesi scorsi che ha scoperchiato molti problemi in numerosi impianti del Reggino rischia di rimanere lettera morta perché al sequestro è difficile che seguano gli interventi di adeguamento in quanto sono molto onerosi.

«Ad oggi non c’è rischio per la salute pubblica» queste le parole che aveva usato il procuratore Giovanni Bombardieri, ma il malfunzionamento degli impianti di depurazione deve essere superato. Al più presto.

L’articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola