INGREDIENTI

– 450 g di farina 00
– 200 ml di vermouth bianco
– 100 ml di olio extra vergine d’oliva
– 50 g di zucchero
– la scorza di mezza arancia
– 1 g di cannella

per friggere
– 1 litro di olio di semi di girasole

per la copertura
– 150 ml di miele di fichi
– 40 ml di miele d’api

PREPARAZIONE

Per la ricetta dei turdilli, o turdiddri in cosentino, serviranno questi ingredienti: farina 00, vermouth bianco che può essere sostituito con del vino bianco delicato o del vino moscato, olio extra vergine d’oliva che può essere sostituito con dell’olio di semi di girasole, zucchero, scorza di mezza arancia, cannella, olio di semi per friggere, il miele di fichi e il miele d’api.

Il miele di fichi non è un miele d’api, ma una preparazione a base di fichi cotti. È un’antica ricetta calabrese che sarebbe più corretto chiamare melassa di fichi

Gli utensili: bilancia, ciotole e ciotoline, leccapentole, frustino, rigagnocchi, pentolino, padella profonda per friggere, padella piccola antiaderente per la copertura al miele di fichi, grattugia finissima, coltello, spianatoia, schiumarola, sperlunga con carta assorbente, piatto da portata per servire i turdilli.

In un pentolino versa olio extra vergine d’oliva e vermouth bianco, fai scaldare sul fuoco fino ad arrivare a bollore, spegni e lascia intiepidire per cinque minuti.

Nel frattempo versa la farina in una ciotola capiente, aggiungi la cannella e la scorza della mezza arancia grattugiata molto fine. Mescola.

Unisci anche lo zucchero e mescola con un frustino.

Versa il composto di vermouth e olio nella ciotola con la farina, inizia a mescolare, fino a ottenere un impasto compatto e morbido.

Trasferisci sulla spianatoia l’impasto dei turdilli e lavoralo un po’ fino a ottenere una pallina liscia. Lascia riposare una ventina di minuti.

Dividi l’impasto in quattro o più parti, stendendoli con i polpastrelli forma dei filoncini di un paio di centimetri di spessore. Taglia i turdilli come se fossero dei grandi gnocchi, circa 15-20 grammi l’uno, larghi 3-4 centimetri a secondo dei gusti. Procedi così fino a esaurire l’impasto.

Riga i turdilli su un rigagnocchi o una forchetta. Uno alla volta poggiali sulla tavoletta, premi con il pollice (o con indice e medio), strascina l’impasto facendogli fare il tipico movimento di rotazione, in modo da creare le righe e un incavo bello profondo, questo serve a dargli la forma tipica e a farli cuocere bene.

A Cosenza, gli artigiani del centro storico, vendono la tavoletta doppia, rigagnocchi da un lato, rigaturdiddri dall’altro, con la trama più larga. Potrebbe essere un attrezzo da comprare se si passa da quelle parti

In una padella o una pentola versa l’olio di semi, il livello dell’olio deve essere profondo, porta sul fuoco medio e lascia riscaldare. Cuoci i turdilli un po’ alla volta e lasciali dorare per bene, dovranno imbrunirsi uniformemente. Non avere fretta, altrimenti resteranno crudi all’interno!

Trasferisci man mano i turdilli nella sperlunga con la carta assorbente.

Versa il miele di fichi e il miele d’api nella padella e porta sul fuoco. Fai riscaldare a fuoco basso in modo che diventi più liquido, versa un po’ alla volta i turdilli, mescola per qualche secondo in modo che assorbano e si ricoprano uniformemente con il miele di fichi. In dialetto cosentino questa operazione è chiamata “ammelare”.

Il miele di fichi (o melassa di fichi) è un ingrediente che non si trova in tutti i supermercati…

… si prepara tipicamente in casa e si custodisce gelosamente. Fuori dalla Calabria si può acquistare on-line sugli store ben forniti di prodotti tipici. Si può sostituire con un buon miele d’api millefiori o magari miele di castagno calabrese, che è molto apprezzato.

Sistema i turdilli a piramide su un piatto da portata o un’alzatina e cospargi con del miele di fichi rimasto in padella. Alcuni decorano con codette o palline arcobaleno, a me non piacciono, le trovo fastidiose sotto i denti e nella ricetta tradizionale calabrese non ci sono.

Insieme agli scaliddri, i chinuliddri, le pitte mpigliate, i turdiddri sono i protagonisti delle tavole calabresi natalizie, uno più buono dell’altro. Per i turdilli ho un vero debole, spesso li preparo per offrirli agli amici e sono un’ottima idea regalo fatta in casa.

Curiosità: anticamente i turdiddri si rigavano su un cesto chiamato crivo (crivu in dialetto)

Si conservano oltre un mese, così dicono le esperte, le nostre scorte non sono mai durate così a lungo!

fonte: https://www.chiccacook.it/feste-eventi/ricette-natale/turdilli/?fbclid=IwAR1FoYPWhxqJ_GalYXBiDqdX3w9uB7nF6X_8Iq0INyNoplJh7aNudkKP9YQ