Il presidente Sergio Mattarella ha ricevuto dai giovani dell’Associazione Valentia un albero d’ulivo secolare, in ricordo delle vittime di Covid. Un ulivo, trasportato con un TIR proprio dalla Calabria, albero simbolo di pace e di rinascita, che è stato piantumato nello splendido giardino della villa del Presidente della Repubblica presso la Tenuta Presidenziale di Castelporziano (Roma).
“Aree verdi del ricordo” è l”iniziativa promossa dall’Associazione Valentia su scala nazionale, con lo scopo di rendere il giusto omaggio “a chi ha lottato ed ha perso”, alle migliaia di vittime che la pandemia ha mietuto in questi anni, a chi ha tragicamente sofferto per la perdita di una persona cara. Migliaia di alberi di ulivo dal nord al sud del Paese, da Orzinuovi a Tremestieri Etneo, con un chiaro messaggio: “non dimenticare quanto accaduto”. Sono stati proprio i giovani dell’associazione a portare avanti tale progetto, coinvolgendo centinaia di scuole, associazioni, fondazioni ed enti per la creazione di quasi 60 aree verdi per ricordare, per sempre, le vittime del Covid.
Oltre all’albero ed una targa, è stata consegnata anche una lettera indirizzata a Sergio Mattarella, in cui i giovani scrivono: “insieme con i ragazzi abbiamo pensato di farle un dono, un albero d’ulivo, simbolo di pace e di vita, icona del nostro progetto in ricordo di tutte le persone che in questi ultimi due anni, hanno lottato ed hanno perso, contro questo maledetto nemico invisibile. Troppo spesso, caro Presidente, ricordando anche un discorso di Papa Francesco, abbiamo visto alberi giovani, sontuosi, che alzavano i loro rami verso il cielo andando sempre più in alto, e sembravano un canto di speranza. Successivamente, dopo una tempesta, li abbiamo trovati caduti, senza vita. Avevano disteso i loro rami senza mettere radici profonde nel terreno, e così hanno ceduto agli assalti della natura. Per questo ci fa male vedere che alcuni propongono ai giovani di costruire un futuro senza radici, come se il mondo iniziasse adesso. Perché è impossibile – continuano i ragazzi – che uno cresca se non ha radici forti che aiutino a stare bene in piedi e attaccato alla terra. È facile “volare via” quando non si ha dove attaccarsi, dove fissarsi.
E lei, Presidente, in questi anni, è stato per noi una grande luce da seguire, un esempio vero in uno dei momenti più difficili delle nostre giovani vite. Come abbiamo fatto in altre occasioni, e temprati dalle difficoltà dovute alla realtà in cui viviamo, noi non abbiamo mollato e le siamo altamente grati di aver accettato ed accolto questo nostro pensiero. Tutto questo – concludono i giovani – ci rende profondamente felici e orgogliosi”.