Potrebbe nascondersi un vero e proprio sistema ben collaudato dietro a quanto scoperto dai Carabinieri del gruppo Tutela del Lavoro di Milano, che nei giorni scorsi hanno concluso una corposa indagine riguardo ad una presunta indebita monetizzazione del Reddito di Cittadinanza tramite alcuni commercianti ritenuti compiacenti ed operanti nel capoluogo meneghino.

Operazione che nasce nel febbraio del 2021, quando – di concerto con l’Inps – i militari iniziano ad individuare numerose transazioni sospette tramite POS.

In pratica, i percettori del reddito si recavano presso alcuni negozi ed effettuavano un unico pagamento pari all’intero importo della carta. Non una, ma più e più volte, spesso sempre nelle stesse attività.

Circostanze sospette, che hanno portato alla scoperta di una vera e propria truffa ai danni dello Stato: secondo le prime stime, il danno all’erario ammonterebbe a 2 milioni e 374 mila euro.

Protagonisti della vicenda numerosi cittadini extracomunitari (quasi esclusivamente di nazionalità somala) che hanno ricevuto indebitamente il sussidio, essendo privi dei requisiti specifici.

Complessivamente, le indagini riguardano 633 soggetti. Di questi: 597 sono stati denunciati a piede libero presso le rispettive Procura (14 in tutta Italia, tra cui anche quella di Cosenza) con l’accusa di falsa attestazione e truffa aggravata; 36 invece sono stati segnalati all’Inps per l’indebita spesa del sussidio. Per tutti, ovviamente, l’erogazione del reddito è stata sospesa.

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