Cosi come riportato da numerose testate giornalistiche nazionali, una 63enne, in Lombardia avrebbe esercitato la professione di insegnante di sostegno per vent’anni in numerose scuole senza avere i titoli necessari.  I giudici economici della Corte dei Conti hanno condannato la donna al pagamento della somma (compresa delle rivalutazioni di legge) di 314mila euro, quanto avrebbe indebitamente percepito in due decenni.

La donna, secondo i giudici contabili, non avrebbe avuto «nessuno dei titoli idonei» – due lauree in psicologia e pedagogia , come avrebbe certificato agli istituto dove ha prestato lavoro come professoressa dal 2000 al 2021, avrebbe «dichiarato il falso e prodotto documentazione contraffatta al fine di ottenere i contratti di lavoro ai quali aspirava». Una condotta «palesemente dolosa», sulla quale hanno anche indagato i carabinieri, che ha portato alla quantificazione del risarcimento a favore del Ministero dell’Istruzione pari appunto a 314mila euro.

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