E’ ergastolo per Filippo Turetta. Oltre al pagamento delle spese processuali e di custodia in carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Lo hanno deciso i giudici della corte d’Assise di Venezia al termine di una camera di consiglio durata circa cinque ore. La giuria, presieduta dal togato Stefano Manduzio – affiancato dalla giudice a latere Francesca Zancan e da sei popolari -, ha accolto in pieno la richiesta di condanna formulata dalla procura e ha confermato le accuse per il ventiduenne ritenuto responsabile dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, uccisa con 75 coltellate la sera dell’11 novembre 2023.
Testa bassa, e occhi chiusi, senza alcuna reazione apparente. Così Filippo Turetta ha ascoltato la lettura della sentenza che l’ha condannato all’ergastolo. Impassibile, concentrato sul banco della giuria, Gino Cecchettin, che non ha distolto mai lo sguardo mentre il presidente del collegio Stefano Manduzio leggeva il verdetto.
La Corte d’Assise di Venezia ha condannato Filippo Turetta anche al risarcimento delle parti civili costituite nel processo a suo carico per il femminicidio della sua ex fidanzata, uccisa con 75 coltellate, l’11 novembre 2023. La Corte ha disposto un risarcimento con il pagamento di una provvisionale di 500mila euro per Gino Cecchettin, papà di Giulia Cecchettin, 100mila euro a Elena e Davide Cecchettin, sorella e fratello della vittima, 30mila euro ciascuno a Carla Gatta e Alessio Cecchettin, rispettivamente nonna e zio della 22enne. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.