Come riportato nell’edizione cartacea in edicola oggi, giovedì 17 febbraio 2022, del quotidiano romano ‘Il Messaggero’, nella serata dello scorso martedì una donna incinta di sette mesi è stata aggredita da due rapinatori, poco più che maggiorenni, nel comune campano di San Felice a Cancello (in provincia di Caserta), in una strada secondaria del capoluogo, un’area poco frequentata dai residenti ma vicina all’abitazione della vittima.

San Felice a Cancello, le circostanze dell’aggressione di martedì sera

I due malintenzionati, quando hanno visto lo stato di gravidanza della donna con il pancione, hanno interrotto il tentativo di furto e nel giro di pochi attimi sono fuggiti, lasciando la vittima riversa a terra. Una volta compreso cosa le fosse successo, la donna ha subito chiamato i soccorsi telefonando al 118 di San Felice a Cancello per un’ambulanza.

La drammatica notizia del giorno dopo

Una volta giunta in Pronto soccorso, i medici e gli infermieri di turno hanno accertato il suo stato di salute, che è risultato essere in buone condizioni. Ma lo spavento per la rapina l’ha tormentata per tutte le ore successive. E così la donna ha deciso assieme al marito di rivolgersi immediatamente al proprio ginecologo di riferimento, che l’ha visitata nella giornata di ieri.

Purtroppo la seduta con il medico ha svelato il peggio, mostrando alla coppia quanto non avrebbero mai voluto vedere: il battito del figlio non c’era più, la donna aveva perso il bambino nella notte direttamente successiva alla tentata rapina.

San Felice a Cancello, le parole del marito

“Mia moglie è distrutta – ha dichiarato il marito al quotidiano ‘Il Messaggero’ – e in questo è veramente a pezzi. Negli ultimi due anni ha perso due bambini e questa cosa non ci voleva proprio. Spero si riesca a riprendere presto, specialmente per Antonio, il nostro primo figlio, che ha visto la madre disperata. Al momento, abbiamo deciso insieme di non denunciare alle forze dell’ordine quanto è accaduto, ma nei prossimi giorni ci penseremo e rifletteremo su cosa sia più giusto fare”. Nella zona dove è avvenuta l’aggressione ci sono alcune telecamere private di videosorveglianza. “Vorrei guardare negli occhi questi ragazzi – ha concluso l’uomo – mia moglie ha detto che sono giovanissimi“.

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