LETTERA A TUTTI I CARABINIERI DELLA CALABRIA
COMANDO LEGIONE CARABINIERI CALABRIA
Servizio Assistenza Spirituale
Carissimi Militari,
quella che stiamo vivendo è proprio una Quaresima di “fuoco”. La grave situazione in cui il nostro Paese e tanti Paesi del mondo sono precipitati a causa della rapidissima diffusione del Covid-19 ci mette tutti alla prova. Sappiamo purtroppo che questa crisi non è destinata a risolversi in tempi brevi e che la pandemia si sta diffondendo. Siamo posti di fronte a uno stato di cose che fino a qualche settimana fa sarebbe sembrato inimmaginabile, come lo scenario di un film di fantascienza.
Ci ha detto il Papa nella memorabile celebrazione di venerdì 27 marzo: “Impauriti e smarriti, siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa, ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca tutti fragili e disorientati ma allo stesso tempo importanti e necessari. Tutti chiamati a remare insieme (…) Ci credevamo sani in un mondo malato”. Tutto improvvisamente è cambiato e sembra vacillare ciò che prima davamo per scontato: il modo di relazionarci con gli altri al lavoro, la gestione degli affetti, lo studio, lo svago, e la possibilità di partecipare alla Messa.
In ogni caso la cosa più grave è che questa epidemia non è soltanto una minaccia a delle abitudini consolidate ma soprattutto è causa di tanta morte, di tanto dolore, di tanta sofferenza. Migliaia di persone si sono ammalate gravemente, sono morte. Tante famiglie piangono i propri cari, ai quali non hanno potuto stare vicino, ai quali non hanno potuto dire addio e che sono stati cremati senza che sia stato celebrato un funerale. Caratteristica della morte al tempo del Covid-19 è proprio la solitudine, l’impossibilità di avere accanto a sé i propri cari, di ricevere i sacramenti, di essere accompagnati all’ultimo respiro da una voce amica che non sia quella dei medici o degli infermieri che lavorano nelle corsie degli ospedali allo stremo delle forze. Proprio a questi ultimi va la gratitudine di tutti, perché in prima linea combattono quotidianamente per la vita delle persone.
La gratitudine giunga a ciascuno di voi, cari Carabinieri, che col vostro instancabile servizio operate per il bene della collettività incuranti del rischio cui andate incontro, e a tutti gli operatori della sicurezza pubblica, le persone che lavorano nelle attività strategiche della collettività, i tanti volontari che continuano ad aiutare i più bisognosi, gli anziani soli, i poveri. Vanno ricordati anche i tanti sacerdoti, religiosi e religiose che condividono le sofferenze della loro gente: in tanti hanno sacrificato la loro vita.
Vi chiedo infine una preghiera particolare per i colleghi della Compagnia di Rogliano, per gli altri Carabinieri che nelle varie regioni d’Italia sono stati colpiti dal contagio e stanno lottando e infine per quelli che sono deceduti a causa di questo tremendo male. Li affido tutti alla protezione della Madre Celeste, la Virgo Fidelis.
La Chiesa, in questo tempo di smarrimento e di sconforto, ci invita a rinnovare la nostra fede in Cristo Risorto, che ha vinto la morte, e l’ha resa luogo di incontro sicuro con il volto buono del Padre.
La fede non cancella il dolore, non toglie l’angoscia, ma illumina la realtà e ci fa sperimentare nel dolore e nella sofferenza, nella solitudine e nella paura, la vicinanza e la tenerezza di Dio. E’ con questa certezza che desidero formulare a ciascuno di voi e alle vostre famiglie gli auguri per la prossima Pasqua di Resurrezione.
Catanzaro, 1 aprile 2020
D. Vincenzo RUGGIERO
Capo Servizio Assistenza Spirituale
Decano XIV Zona Pastorale Calabria