R. e P.
“Il più grave tra i problemi evidenziati in questo periodo di attività dell’Osservatorio è senza dubbio il manto di omertà che vela la questione. Ci siamo accorti, ma è solo una conferma di quanto pensassimo, che l’aspetto delle discriminazioni in ambito lavorativo sono segnate in maniera decisa e persino violenta dalla paura. Paura di denunciare, paura di potersi mettere al centro di un meccanismo che può rivelarsi deleterio per chi lo innesca, paura delle stesse aziende – soprattutto piccole – a incidere su tale aspetto per il solo fatto di poterne evidenziare l’esistenza. Insomma, un terreno minato sul quale, però siamo determinati a procedere”.
Le parole del Presidente dell’Osservatorio Ornella Cuzzupi sono pesanti e precise così come l’indirizzo che intende dare all’Organismo che presiede.
“Si pensi che tranne alcune parziali inchieste e ricerche sul tema non esiste un panorama chiaro del fenomeno in senso generale e questo non solo in ambito regionale ma finanche nazionale. Il gran merito di chi ha voluto il nostro Osservatorio – mi riferisco al Governatore Occhiuto e al Presidente Mancuso – è stato quello di essersi resi conto di due esigenze socialmente non rinviabili: la necessità di affrontare il tema in una regione parte di un Paese che avanza a velocità diverse; il bisogno impellente di creare una corretta educazione del “valore lavoro”.
Le politiche attive devono essere caratterizzate dal rigetto di qualsivoglia forma di discriminazione così come ogni realtà produttiva, di qualunque grandezza, ne deve ostacolare la nascita.
“Da parte nostra – continua il Presidente Cuzzupi – stiamo cercando di coinvolgere sul tema quante più soggetti sociali possibili, non ultimo l’UNAR al quale abbiamo rivolto una proposta di collaborazione di cui aspettiamo ancora risposta. Ma, oltre a questo, occorre trascinare nel processo le imprese e le scuole per creare la necessaria educazione al “valore lavoro”. Un valore che porta intrinseco in sé il dono del rispetto e della considerazione degli altri. Alla luce di tutto ciò, ho intenzione di proporre un’iniziativa alla quale invitare l’imprenditoria locale, le strutture che ne rappresentano le categorie e le stesse istituzioni. Un appuntamento dal quale far scaturire proposte concrete contro ogni tipo di discriminazione da misurare e seguire nel tempo. Non servono vetrine o bei siti web per combattere e abbattere le discriminazioni. Servono fatti e azioni e noi dell’Osservatorio, in ogni sua componente attiva, vogliamo creare le condizioni affinché periodicamente vi sia la possibilità di esaminare, valutare e se necessario suggerire alla politica regionale (che ne ha fatto richiesta con la nascita dell’Osservatorio) le iniziative da intraprendere. Noi crediamo alla possibilità di eliminare le prassi e le pratiche modellate a seconda dei casi per deleteri e infimi scopi. Noi crediamo che sia possibile arrivare ad un mondo del lavoro libero da infamie del genere. Noi crediamo nella nostra gente e nella possibilità, qui in Calabria, di realizzare un sogno offrendo gli strumenti opportuni”.
Reggio Calabria, 4 gennaio 2023