Alle prime luci del giorno, il mare ha restituito i corpi di altre tre vittime della strage di Cutro. Tra loro, c’è ancora quello di un bambino.
I primi due cadaveri stati trovati nella zona di Praialonga, un paio di chilometri a nord del luogo della tragedia: il bambino in mare, un uomo sulla spiaggia.
Del terzo ancora non si hanno altre notizie, né del sesso né della presunta età, oltre a quella del suo rinvenimento.
Con gli ultimi due ritrovamenti sale a 79 il numero di chi ha perso la vita nel naufragio di tre settimane fa a poche centinaia di metri dalla costa calabrese: 32 di loro sono minori, di cui 23 compresi nella fascia d’età tra 0 e 12 anni.
Intanto sono ripresi i contatti con il barcone che, da 24 ore, si trova bloccato al largo della Libia a causa del mare grosso. A bordo, 47 persone che la ong Alarm Phone dichiara “esauste”.
Poche ore prima del nuovo tweet l’organizzazione non governativa aveva dichiarato: “Abbiamo perso i contatti con le 47 persone più di 2 ore fa e siamo molto preoccupati! La cosiddetta guardia costiera libica ci ha detto che le autorità italiane avrebbero coordinato i soccorsi ma non danno alcuna informazione. Le persone devono essere salvate e portate in salvo in Europa ora!”.
Ma è allarme anche per gli sbarchi futuri: con l’arrivo della primavera e le acque più facilmente navigabili, il timore è che il sistema di accoglienza non regga l’urto degli arrivi.
Lo scenario che si prefigura, secondo fonti di Governo, è quello di una ondata di 900mila migranti provenienti in pochi mesi dalla Tunisia.
Le parole dette ieri a Catania dal ministro delle politiche del Mare, Nello Musumeci, prefigurano una situazione potenzialmente ingestibile: “Non sapete quello che accadrà tra qualche mese, non avete idea. In questa terra di Sicilia sappiamo tutti quello che abbiamo dovuto fare con lo sbarco illegale dei migranti. O l’Europa si rende conto che siamo arrivati al punto zero o saremo costretti a piangere ancora altri morti perché nei Paesi di partenza non si dice che fine fanno i loro connazionali. La gente è convinta che pagando i mafiosi e salendo sulle zattere potrà raggiungere l’Eldorado. E non è così”.
Allarme anche dagli analisti e dagli apparati di sicurezza italiani. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, nei campi di detenzione in Libia, ma non solo, ci sono 685 mila migranti irregolari pronti a partire per sbarcare sulle coste italiane.
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