La ‘Ndrangheta ha un organigramma preciso ma da comprendere fino in fondo. Questo è quanto emerge dalle indagini dell’operazione “Mandamento Jonico”, l’inchiesta che ha arroventato l’estate e coinvolto centinaia di indagati, molti dei quali con l’accusa di associazione mafiosa.
Si tratta di un connubio di nomi e articolazioni emersi da alcune intercettazioni datate 15 aprile 2010, captate all’interno dell’abitazione utilizzata dal sanluchese Giuseppe Pelle cl. 60 alias “Gambazza” e contenute in un capitolo del fermo dedicato alla “precisazione sulla struttura della ‘Ndrangheta”.
Il dialogo contenuto all’interno del fermo riguarda alcune diatribe fra la locale di Palizzi e quella di Spropoli quando ci sarebbe stata l’ipotesi di azzeramento della seconda.
Un tale Morello avrebbe dunque detto a Pelle “ci portiamo tutti in condizione, maggiore e minore diciamo” mentre il boss sanluchese rispose “le cose si devono discutere nel locale, e si deve trovare un accordo nel locale, proprio che ha le situazioni”. Per gli inquirenti non ci sarebbero dubbi i due stavano discutendo di problemi attinenti a una struttura territoriale che ha livello ordinativo di locale ed è articolata a sua volta.
Da quanto emerge dalle intercettazioni infatti il termine “locale” indica un’organizzazione territoriale anche di ridotte dimensioni, e risulta articolata secondo lo schema della doppia compartimentazione ovvero “società maggiore” e “società minore” che indicano rispettivamente l’insieme di affiliati di una determinata struttura o dote.
Sara Fazzari