Nuovo balzo di contagi in Calabria nel giorno in cui il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che sancisce, dall’11 di febbraio, lo stop all’uso delle mascherine all’aperto con obbligo che rimane al chiuso e all’esterno solo in casi di assembramento: sono 2.453 (di cui 1.321 solo in provincia di Reggio) i positivi riscontrati nelle ultime 24 ore con 14.474 tamponi eseguiti e il tasso che sfiora il 17% (16,95).

La provincia con più morti è anche oggi quella di Reggio Calabria, quattro; segue Cosenza con tre e Catanzaro con due.
Aumentano ciascuno di una unità i ricoveri nei reparti ordinari (378) e quelli in terapia intensiva (26). I guariti sono 138.029 (+1.351) mentre aumentano di 1.093 gli attualmente positivi (44.098) e di 1.091 gli isolati (43.694).
Malgrado i diffusi segnali di rallentamento resta alta, anche in Calabria, l’occupazione dei posti letto nei reparti ordinari degli ospedali. Secondo l’Agenas la percentuale attuale è al 35% a fronte della media nazionale che è del 29%. Discorso diverso, invece, per le terapie intensive dove il calo è netto e vede una riduzione del ricorso alle rianimazioni per i casi più gravi che è del 12% contro la media nazionale al 15%.
Situazione ancora da tenere sotto controllo.”Nelle ultime due settimane – avverte il matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) – l’incidenza dei contagi nelle regioni del Sud, Puglia esclusa, non diminuisce in modo significativo, e in alcuni casi è in aumento, seppur contenuto”. “Gli alti valori attuali dell’incidenza – prosegue l’esperto – suggeriscono, al di là della fine dell’obbligo della mascherina all’aperto, di continuare a usarla in tutte le condizioni a rischio, indipendentemente dall’essere al chiuso o all’aperto”. (ANSA).