L’aumento della socialità nel periodo natalizio coincide anche quest’anno con l’incremento dei casi di covid. Sparito il terrore vissuto a partire dal 2020, ma non il virus con tutte le sue varianti, è possibile confermare un generale sviluppo dei casi di cui non è facile, però, stabilire la portata, complice mancanza di obbligo di comunicazione e isolamento.

Difficile dire se si tratti di prudenza in vista delle riunioni natalizie o di necessità contingente, ma in molte farmacie d’Italia i test rapidi per rilevare la presenza del virus sono andati letteralmente a ruba.

Due le forme principali in cui il virus ha colpito quest’inverno: la prima con sintomi come febbre, brividi di freddo e forti mal di testa, la seconda principalmente con tosse secca e persistente, raucedine, alterazione dei sapori.

A preoccupare è la nuova variante JN.1, una delle più diffuse negli ultimi tempi, anche perchè le persone infette possono non manifestare immediatamente i sintomi e quindi non rendersi conto di essere malate anche per vari giorni. Le persone contagiate manifestano sintomi correlati alla gola, tra cui ad esempio una faringite persistente, con episodi di raffreddore e mal di gola. In alcuni casi si verificano episodi di affaticamento e mancanza di respiro.

In alcuni casi si è rilevato che il picco di contagiosità in un soggetto può durare pochi giorni, in altri, invece, una lieve contagiosità si può mantenere per molto tempo, anche per questo, bisogna indossare la mascherina ed evitare i contatti con anziani e persone fragili soprattutto in ambienti chiusi. Attenzione ai bambini perché continuano a costituire il maggiore veicolo di contagio del virus.

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