COMUNICATO STAMPA
«Una alternativa di governo, nel Mezzogiorno, si costruisce con un lavoro serio e costante sui territori, fatto di ascolto e di visione, di impegno collettivo dentro un spirito di servizio che bandisce i personalismi e si dedica al Bene Comune». Il sindaco di Siderno e dirigente nazionale del Partito Democratico Mariateresa Fragomeni ha esordito così domenica scorsa a Villa Rendano in Cosenza intervenendo nel corso della due giorni dal titolo “Costruire l’alternativa dall’Europa alla Calabria” organizzata dall’europarlamentare del gruppo “Socialisti & Democratici” Sandro Ruotolo alla presenza di personalità del centrosinistra nazionale e regionale e di amministratori, intellettuali ed esponenti del mondo accademico e dei corpi intermedi.
Dopo aver espresso preoccupazione per i pericoli derivanti dall’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America «che attraverso i dazi doganali – ha detto – porterà guasti e povertà», Mariateresa Fragomeni ha espresso un plauso per l’iniziativa voluta e organizzata da Ruotolo che «ci aveva promesso in campagna elettorale che avrebbe svolto un ruolo per la Calabria ed è stato di parola», i cui temi trattati «si inseriscono – ha ricordato – in continuità con l’iniziativa politica del partito regionale, che meno di un mese fa ha visto Elly Schlein concludere gli stati generali della montagna. La segretaria – ha rimarcato Fragomeni – è stata chiara, invitandoci a decidere in Calabria e a farlo in fretta, costruendo il progetto e individuando il candidato, la coalizione e le liste per battere Occhiuto e la destra».
Da qui all’invito alla coalizione ad assumersi quella che definisce «una grande responsabilità» ovvero «costruire l’alternativa nella società, coinvolgendo i soggetti produttivi, le categorie, i lavoratori, i cittadini e dialogando con la Chiesa ed il sindacato». In quest’ottica, Mariateresa Fragomeni riconosce l’importanza del ruolo degli amministratori, seppur nel quadro di un’azione politica condotta dai partiti «senza personalismi» e con «una azione e consapevolezza collettiva».
Parole, queste, che hanno preceduto una attenta e puntuale analisi della realtà «da contrapporre – ha detto – al racconto di Occhiuto, molto bravo negli slogan ma inefficace nella risoluzione dei problemi».
Dal rapporto Svimez su autonomia differenziata e disuguaglianze: «le regioni del Sud – ha detto – non sono sinora riuscite a sfruttare a pieno il Pnrr per colmare le disuguaglianze territoriali e di reddito, generazionali e di genere con il resto del Paese», alla povertà, a proposito della quale ha ricordato quanto affermato da Eurostat, ovvero che la Calabria ha il 48% di cittadini a rischio povertà o esclusione sociale.
Un dato, questo, che fa il paio col tasso di occupazione più basso d’Italia e, col «più alto numero di incidenti sul lavoro (136% in più a inizio 2024) e – ha aggiunto – il più alto tasso di lavoro nero e precario nel nostro Paese», evidenziando altresì come in Calabria «la spesa sociale dei comuni è di 113 euro, a fronte di una media del Sud di 131 e al Nord di 190 con punte di 205 nel Nord Est» e ci sia «il maggiore tasso di dispersione scolastica, analfabetismo di ritorno e la percentuale (23,5%) di laureati in Europa», in un quadro infrastrutturale in cui «l’alta velocità è un miraggio, la Zes unica ha prodotto ritardi e confusione, le trasversali e la 106 sono ferme al palo o in fortissimo ritardo».
Una attenta disamina, quella compiuta dalla dirigente nazionale del Pd, di una drammatica realtà che rimane «la questione centrale per costruire una proposta politica di governo alternativa nei valori e nelle risposte. Una visione di Calabria – ha concluso Mariateresa Fragomeni – diversa e migliore, liberata dal giogo dei poteri criminali e ambiziosa, sviluppata e progredita».