Ammontano a sei milioni di euro i beni sequestrati dalle fiamme gialle di Cosenza nei confronti di un imprenditore nei settori alberghiero, immobiliare e compravendita autoveicoli.

Il provvedimento è stato eseguito dai finanzieri del comandi provinciale bruzio e del nucleo speciale di Polizia valutaria, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Cosenza, su richiesta della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catanzaro.

Le indagini hanno permesso di scoprire che l’imprenditore, già a partire dalla fine degli anni ’80, avrebbe commesso diversi reati di natura economico-finanziaria, che, protratti nel tempo, gli avrebbero permesso di accumulare un patrimonio di rilevanti dimensioni.

Le attività sono partite dai precedenti dell’imprenditore ritenuto responsabile dei reati di usura, truffa ed estorsione. Questi elementi sono stati integrati con le indagini condotte da diverse Procure della Repubblica, che hanno consentito di appurare che l’uomo aveva creato rapporti con altri uomini dediti alle truffe nei confronti dell’erario e alle bancarotte, così da produrre reciproci vantaggi, sia sul territorio calabrese che in diverse zone del territorio nazionale (in particolare Lazio e Lombardia).

Le successive indagini a hanno fatto emergere la sproporzione esistente tra il profilo reddituale e quello patrimoniale, da qui il sequestro che comprende due strutture alberghiere nella provincia di Cosenza, 99 immobili ubicati nelle province di Cosenza, Roma, Milano e Varese, 18 autoveicoli e 2 motoveicoli di grossa cilindrata, quote societarie, rapporti bancari e finanziari, con valore catastale di oltre 6 milioni

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