Il mao si stira sopra il davanzale
sbadigliando nel vetro lacrimale

Nella muscosa pentola d’argilla
il geranio rinfresca i fiori lilla.

La tenda della camera sciorina
le sue rose di fine mussolina

I ritratti che sanno tante storie
son disposti a ventaglio di memorie.

Nella bonaccia della psiche ornata
il lume sembra una nave affondata.

Sul tetto d’una prossima chiesuola
sopra una pertica una ventarola

agita l’ali come un uccelletto
che in un laccio per i piedi sia stretto.

Altissimi, per l’aria dai bastioni
capriolano fantastici aquiloni.

Le rondini bisbigliano nel nido
un grillo dentro l’orto fa il suo strido

Il cielo chiude nella rete d’oro
la terra come un insetto canoro

Dentro lo specchio , tra giallastre spume
ritorna a galla il polipo del lume.

La tristezza s’appoggia a una spalliera
mentre le chiese cullano la sera.

La lirica descrive un paesaggio quotidiano e familiare colto nell’ora del crepuscolo. Lo sguardo del poeta si posa dapprima sullo spazio interno , poi si sposta all’esterno per tornare infine nel chiuso della stanza dove lo specchio riflette la luce giallastra del lampadario. La lirica è costruita con la tecnica dell’elencazioni che accentua la sensazione di indolenza comunicata da alcune immagini : il gatto che sbadiglia contro i vetri, i ritratti sulla parete , testimonianza di un passato ormai lontano , il lume che si riflette sullo specchio , simile ora come una nave affondata ora un polipo che emerge dalle acque di un mare giallastro e spumoso , la ventarola mossa dal vento che suggerisce un senso di costrizione , lo stato d’animo del poeta personificato nell’immagine della tristezza e cosi via. Non è questo però l’unico tono presente nella poesia . Altre immagini infatti comunicano sensazioni di luce , di colore, di leggerezza, di movimento, come per esempio , il geranio che rinfresca i fiori lilla , la tenda che sciorina le rose di fine mussolini, i fantastici aquiloni che capriolano nel cielo e cosi via ,
Questa lirica si fonda su un vivacissimo intreccio di similitudini , metafore e analogie che creano ardite corrispondenze tra aspetti lontani della realtà e conferiscono tra al componimento un’impronta di gioia e di libertà . Esaminiamone alcune: la superfice liscia e luminosa dello specchio richiama la distesa di un mare in bonaccia , pertanto il lume che si riflette viene paragonato a una nave affondata, gli aquiloni fanno capriole in cielo come bambini , la terra percorsa dai mille rumori della natura è paragonata a un insetto canoro imprigionato nella ragnatela di luce formata dai raggi del sole .Ne scaturisce l’immagine di un mondo vivace ,movimentato , vociante che trasmette allegria e gioia di vivere, smentendo l’impressione di malinconia suggerita dal titolo.

Corrado Govoni (1884-1965)- E’ questo un poeta che nel corso della sua lunga carriera ha attraversato esperienze letterarie tra loro assai diverse per questo si disse che Govoni fu Crepuscolare e Futurista. Il testo Crepuscolo Ferrarese è tratto dalla raccolta poetica Fuoco d’Artificio pubblicata nel 1905.
Professore Vincenzo Bruzzaniti