La cattiva notizia: altri cinque morti nelle ultime ore, col numero dei decessi che sale a 36. La buona notizia: dal laboratorio di analisi dell’ospedale di Catanzaro stamattina arriva il resoconto di cinque tamponi positivi su 149, una sensibile diminuzione rispetto ai numeri delle ultime due settimane. Il bilancio delle vittime nei reparti degli ospedali calabresi in cui si lotta contro il coronavirus si fa pesante, ma quasi sempre si tratta di persone che da giorni versavano in condizioni estremamente gravi.
Così com’era avvenuto ieri, è da Catanzaro che giungono le cattive novità, ma va sottolineato che nel capoluogo di regione sono localizzati due hub, il Pugliese ed il Policlinico universitario “Mater Domini”, presso il quale sono state ricoverate la maggior parte delle ospiti della casa di riposo di Chiaravalle Centrale in cui il virus ha dilagato e che sta pagando il tributo più pesante. Nella notte si sono spente altre tre anziane, sicché ora le vittime del peggiore focolaio riscontrato nella nostra regione sono salite a sei. Stanotte, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Catanzaro si è spento un uomo di Crotone di 59 anni, che era ricoverato dal 13 marzo. Il quinto decesso è avvenuto nel Policlinico “Mater Domini”.
Il numero dei contagiati è salito (ora sono 652 rispetto ai 647 di ieri sera) ma solo di poco: come detto, sono solo 5 i tamponi positivi sui 149 effettuati mentre ieri, per avere un metro di confronto, su 178 tamponi effettuati erano state riscontrate 19 positività. Il che fa ritenere, al di là della conferma su una tendenza consolidata, che le limitazioni a cui la popolazione è stata obbligata stiano iniziando a produrre gli effetti sperati. Che si tratti di giorni decisivi per la Calabria e per le altre regioni meridionali lo dicono i fatti: risale alla notte tra il 7 e l’8 marzo scorsi, quella dell’assalto alla stazione milanese di Porta Garibaldi, il primo esodo notturno in direzione sud. Da allora sono trascorse tre settimane, ma occorre tener conto che nei due week-end successivi le partenze dal nord sono proseguite, specie a metà mese, fino a quando le maglie dei controlli sono diventate strettissime.
Insomma, occorre essere ancora molto cauti per valutare l’andamento della curva dei contagi nella nostra regione, e mai come ora la differenza la faranno i buoni comportamenti, ovvero il rispetto della consegna del divieto di uscire di casa se non nelle condizioni consentite. Ed intanto, l’esercito col quale la Calabria lotta contro l’epidemia cresce. Ieri sera la Regione ha autorizzato le aziende sanitarie ed ospedaliere a reclutare sia medici specialisti che gli specializzandi iscritti all’ultimo ed al penultimo anno di corso, e personale paramedico. Stiamo parlando di oltre 200 medici cui verranno conferiti incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, e di circa 400 tra infermieri, operatori socio-sanitari e tecnici. I dirigenti medici saranno assunti attingendo all’elenco stilato a seguito della manifestazione d’interesse delle scorse settimane, mentre per il personale verranno utilizzate le graduatorie valide. Sarà il dipartimento tutela della salute ad indicare alle singole aziende quante unità reclutare.
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