L’Italia saluta la fase della prudenza, il Premier Giuseppe Conte annuncia la riapertura totale. “I dati del monitoraggio sono buoni, vanno dal 18 al 26 maggio e il trend dei contagi da Covid-19 continua a scendere”, ha spiegato il Ministro della Salute Roberto Speranza. Era la conferma che aspettava. Le Regioni dunque riapriranno il 3 giugno. Tutte, compresa la Lombardia perché “ventimila contagiati non possono tenere prigionieri dieci milioni di lombardi”. Dalla prossima settimana gli italiani potranno spostarsi da una zona all’altra del Paese senza restrizioni e senza doversi portare in tasca l’autocertificazione. La decisione arriva dopo una riunione di circa 2 ore tra il Presidente Conte, i capi delegazione delle forze di governo e il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. A convincere Palazzo Chigi sono i dati del monitoraggio dell’Iss sulla prima settimana di “sblocco”, che hanno evidenziato l’assenza di particolari criticità, nonostante non sia stata raggiunta l’omogeneità su tutto il territorio.

Nelle prossime ore i governatori saranno convocati in riunione dal governo. “I dati sono sostanzialmente in linea con gli indicatori, aspettiamo un confronto con l’esecutivo nelle prossime ore”, spiega il presidente della LiguriaGiovanni Toti. Per Luca Zaia è “fondamentale” rimuovere i blocchi senza alcuna distinzione, anche se “capisco le preoccupazioni di alcuni colleghi, che si sentono un po’ la mamma dei loro cittadini e vogliono proteggerli. Ma abbiamo necessità di spostarci e io mi auguro che si possa aprire tutti insieme, anche a livello europeo”. Era questo il timore del Presidente della Regione SicilianaNello Musumeci, che inizialmente aveva proposto l’idea del “passaporto sanitario”, ma visto l’andamento della situazione ha fatto un passo indietro. Proposte che il Presidente Jole Santelli non ha mai avuto, anzi la Calabria è stata subito definita Covid-free e aperta al turismo, con stanziamento di fondi per i Comuni possessori della “Bandiera Blu” e per la pulizia delle spiaggie. Alla Toscana invece, non dispiace l’idea di rimandare la riapertura di qualche giorno “in attesa di maggiore uniformità dei dati”. Stesso concetto espresso dal capo politico del M5S, Vito Crimi, a cui non piacciono le “aperture a singhiozzo”, né le discriminazioni: “Chi viene dalla Lombardia non deve essere visto come un ‘untore’ o portatore di virus, i cittadini hanno sofferto”. Insomma, in attesa di nuove indicazioni da Roma, l’Italia dice addio al lockdown e finalmente può guardare al futuro con maggiore fiducia. Inizia la fase della ripresa!

strettoweb.com