Caffè Guglielmo è stata casa mia per 21 anni, 24 ore su 24. È lì che sono nato.
È l’azienda che da sempre appartiene alla mia famiglia e non ci sarà giorno in cui non sentirò di farne parte fino in fondo.

Oggi, questa sensazione di appartenenza è ancora più forte.

Senza mezzi termini: se sarà confermato come doloso l’atto da cui è scaturito il brutto incendio , non posso che ritenerlo vile, codardo e intollerabile.

Negli anni abbiamo subito situazioni analoghe e non ho dubbi che oggi, come allora, i miei familiari che attualmente amministrano l’azienda, mio zio Roberto Volpi e mio cugino Matteo per finire a mia mamma,sapranno affrontare con serena fermezza questa vicenda.
Voglio ringraziare tutta la città e tutti i calabresi, anche da fuori regione, che prontamente già dalle prime luci dell’alba, hanno testimoniato con forza vicinanza e solidarietà sia a me che alla mia famiglia.

Fatemi anche dire un ultima cosa: ho sempre sostenuto la nostra regione, amo questa terra, ho cercato tramite le associazioni fondate di farla conoscere innanzitutto a noi stessi ma sinceramente questo mio ottimismo sta morendo e fino a quando non ci mettiamo in testa che serve una diversa mentalità ,quella famosa rivoluzione culturale che da anni auspichiamo che deve necessariamente provenire dalla famiglia, dalla scuola e dagli esempi…allora siamo morti perché non siamo liberi.

Ecco, di una cosa sono davvero fiero e sicuro, che la Caffe Guglielmo è libera ,noi siamo liberi come ci ha insegnato di essere mio nonno Guglielmo.

Daniele Rossi fb