ROMA. “Vi anticipo che ho intenzione di far svolgere un Cdm in Calabria, perché la Calabria è una delle Regioni del Sud più abbandonate a se stesse e il Cdm avrà un valore simbolico ma anche operativo”. Lo ha affermato mercoledì il premier Giuseppe Conte incontrando gli studenti alla Luiss nelle conversazioni su “Europa e futuro”. “In Calabria ci sono tanti problemi, una sanità disastrata, una criminalità insidiosissima. Con il Cdm poteremo delle misure concrete”, sottolinea Conte che aggiunge: “sulla sanità stiamo pensando ad intervento straordinario, risolutore”.

“Al presidente del Consiglio Conte chiederò la vicinanza del Governo. In una realtà dove purtroppo la politica non ha capito o non vuole capire la bontà delle intenzioni del commissario”. Così il commissario ad acta per la sanità in Calabria, il generale dei carabinieri Saverio Cotticelli, ha commentato l’annuncio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di un Cdm in Calabria anche per discutere di sanità. “Devo dire – ha aggiunto – che ho avuto sempre il ministro Grillo con me, non mi ha mai fatto mancare la sua vicinanza, il suo appoggio ed il suo sostegno. Il fatto che venga il presidente del Consiglio è un rafforzamento di questo sostegno in una realtà difficile come quella calabrese. Questa è una terra meravigliosa, ricca di umanità, di risorse umane, di competenza, dove una maggioranza silenziosa, fatta di tantissima brava gente, viene oppressa, sfruttata da pochissimi soggetti che in maniera occulta rubano e disperdono risorse di una regione che ha potenzialità enormi”. “Noi siamo qui, in trincea, stiamo lavorando – ha detto Cotticelli – e stiamo lavorando benissimo con l’autorità giudiziaria. Abbiamo il conforto della magistratura e questo è fondamentale perché non è solo un problema di tecnica sanitaria o di cattive gestioni è anche un problema di criminalità incrostata da anni ed anni di malagestione, dove menti raffinatissime si sono infilate ed hanno lucrato ingentissimi guadagni illeciti. Non c’è settore che non cercheremo di moralizzare e dove troveremo ostacoli noi informeremo l’autorità giudiziaria. L’ho detto quando mi sono insediato e lo ribadisco: è un problema di legalità e di moralità. Non è un problema tecnico. I problemi tecnici si risolvono con le competenze che ci sono e con le buone volontà ma quando incontri il malaffare c’è un solo strumento, la repressione”.

“Appena arrivato – ha proseguito – ho teso la mano alla politica, di cui rispetto autonomia e competenze. Ma io non faccio un discorso politico faccio un discorso tecnico, ma soprattutto di legalità e quindi la vicinanza del Governo è essenziale in quanto ho bisogno di non sentirmi solo. La cosa più importante quando si fanno operazioni così complesse è di non essere e, soprattutto, di non apparire solo. Io e il mio sub commissario Thomas Schael abbiamo bisogno di questo sostegno, non solo morale ma anche materiale. Sostegno che il Governo finora non ci ha mai fatto mancare. La venuta del presidente Conte è una prova tangibile di questa vicinanza che per noi è fondamentale e dimostra anche alla gente, alla maggioranza della brava gente di Calabria, che i commissari non sono soli ma hanno dietro tutto il Governo e quindi tutto il Paese”.

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