Aristide Bava
SIDERNO – Decisamente positivo il consuntivo delle festività pasquali sul territorio della Locride e particolarmente significative le presenze nel giorno di Pasquetta che, anche grazie ad un ottimo clima sono state di gran lunga superiori a quelle degli ultimi anni. In particolare aspetti trainanti della pasquetta sono stati i borghi antichi e l’enogastronomia di qualità che ormai è un vero punto di forza del territorio. Quasi tutti i locali, soprattutto quelli caratteristici, sia lungo la riviera che nei centri antichi hanno registrato il tutto esaurito. I centri maggiormente ricercati dai forestieri sono stati in particolare Gerace e Stilo , ma anche molti locali di Mammola, Casignana, Siderno superiore e dell’intera Vallata dello Stilaro hanno registrato il tutto esaurito. Per il resto è andato tutto secondo tradizione. I cittadini della Locride non hanno mancato di praticare il classico fuori porta favoriti, appunto, dal bel tempo. che ha permesso buone presenze e notevoli spostamenti dei cittadini del territorio sia lungo la riviera sia in montagna ( Limina , Canolo Nuovo e Zomaro in primis).
Questo per buona parte della giornata di Pasquetta che molti hanno poi concluso con una tappa a Siderno dove la tradizionale ” festa della Sguta” ha richiamato, come al solito, migliaia di persone che hanno affollato il Corso della Repubblica dove si è svolta la ormai nota manifestazione accompagnata quest’anno anche da varie iniziative che si sono protratte sino a sera. Ma, come si diceva, la vera importante frontiera per il nuovo turismo, anche quello pasquale, sono i borghi interni. Quest’anno gli stessi Operatori Turistici hanno puntato parecchio sul ricco patrimonio esistente nell’entroterra della fascia ionica reggina per offrire quel qualcosa in piu’ capace di attrarre l’ attenzione dei forestieri. La realtà positiva del richiamo dei borghi è evidente e induce , grazie alle significative esperienze che si stanno registrando un po dovunque, a pensare seriamente di rivitalizzare i borghi antichi che possono diventare trainanti anche per l’economia del territorio. Il discorso non è nuovo ma necessità di incisività operativa e di ipotesi progettuali sinergiche. Il nuovo turismo non è fatto solo di sole e mare, anzi, oggi più che mai, i “forestieri” sono alla ricerca di quella diversità che il territorio della Locride può offrire in maniera notevole . Il territorio si deve aprire più compiutamente al nuovo modo di fare turismo puntando sulle identità dei territori e delle persone che li abitano, e al contempo promuovere la conoscenza delle bellezze artistiche e naturalistiche. Un turismo fatto anche di itinerari incantevoli e ricchezze che possono finanche essere sottratte all’abbandono che sino a poco tempo addietro era uno spiacevole leit motiv per molti di questi centri interni. Oggi, nei borghi, si può offrire un notevole patrimonio architettonico e umano e si possono offrire folklore, feste popolari, usi e costumi rimasti intatti da centinaia di anni. Il tutto con tante storie da raccontare che aspettano solo di essere ascoltate e di cui spesso i turisti si innamorano.
Nella foto Gruppi di turisti a Gerace